I prezzi internazionali del grano duro sono leggermente in calo e si tengono comunque su livelli molto alti rispetto alla prima metà dell'anno. Cinque Borse merci italiane su sette danno ancora segnali positivi sul cereale pastificabile nazionale, seppur con sfumature diverse. Anche i mercati all'origine mantengono un certo slancio che si divide tra le aspettative di prezzi comunque più elevati nel 2021 per il grano duro fino, e le spinte dell'immancabile effetto Covid-19.
 

Indice dei prezzi Usa scende a 5.201

Ieri a Chicago l'indice dei prezzi Usa del grano duro invernale ha perso 88 punti sulla settimana precedente (-1,66%), portandosi a quota 5.201. Si tratta del primo ribasso settimanale dopo due aumenti consecutivi e che conferma un'attenuazione della tendenza al rialzo rispetto agli ultimi mesi dai primi di novembre in avanti.

Infatti, tra il 28 ottobre e l'11 novembre i guadagni complessivi di questo indice erano stati del 2,5%, ma solo dell'1,09 nella settimana tra il 4 e l'11 novembre: un rallentamento che ha preceduto l'inversione di tendenza a breve termine, visto che nella settimana tra il 28 ottobre ed il 4 novembre l'indice americano aveva guadagnato altri 71 punti sulla settimana precedente (+1,39%), mostrando quindi una seppur lieve maggiore velocità di crescita del prezzo rispetto alla settimana successiva.

Ieri i valori dell'indice americano si sono portati a 646 punti sopra quello raggiunto il 1° gennaio 2020, che fu di 4.555 punti base realizzando un rialzo a medio termine del 14,18%.
 

I prezzi all'ingrosso in Italia ancora al rialzo

In Italia, il cereale pastificabile nazionale presenta cinque borse merci monitorate su sette in crescita, con tutte le piazze che presentano valori più elevati di fine luglio, inclusa Milano, la cui crescita è stata meno vivace e che sul grano duro fino di provenienza Nord Italia e Centro Italia presenta valori uguali a quelli di fine luglio. In crescita il Canadese di prima qualità sulla piazza di Altamura di 2 euro alla tonnellata, lo Spagnolo a Bari (+3 euro alla tonnellata) e i grani duri esteri alla granaria di Milano: sia comunitari (+2) che extracomunitari (+3).
 

Borsa merci Roma

Ieri, alla Borsa merci di Roma, il grano duro fino nazionale, provenienza Lazio, alle condizioni di "franco partenza" Iva esclusa, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi e proteine minime al 12%, è stato fissato a 275 euro alla tonnellata sui valori minimi e 280 euro sui massimi, confermando i valori della precedente seduta dell'11 novembre, quando aveva guadagnato 5 euro sul 4 novembre. Sulle quotazioni raggiunte il 29 luglio il cereale pastificabile guadagna 2 euro alla tonnellata.
 

Borsa merci Foggia

Il 18 novembre 2020 l'Osservatorio prezzi della Borsa merci di Foggia per il grano duro fino nazionale - peso specifico 78 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime 13%, alle condizioni di "franco partenza luogo di stoccaggio" e Iva esclusa ha confermato i prezzi di 300 euro alla tonnellata sui minimi e 305 sui massimi raggiunti nella seduta dell'11 novembre. In quella occasione si era invece registrato un incremento di 8 euro alla tonnellata sul 4 novembre. Si tratta della prima riunione all'insegna della stabilità dopo tre rialzi consecutivi. Su questa piazza il cereale guadagna 3 euro alla tonnellata sui valori registrati il 29 luglio 2020.
 

Borsa merci di Bari

Il listino della Borsa merci di Bari del 17 novembre dà un ulteriore segnale di aumento per il grano duro fino di produzione nazionale, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, proteine minime 13%, peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di "franco partenza/arrivo" e Iva esclusa. Il cereale ha registrato un aumento di 6 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 10 novembre, pervenendo alla quotazione di 303 euro alla tonnellata sui minimi e 308 sui massimi. Si tratta del quinto aumento dal 29 settembre. Dal 28 luglio su questa piazza il cereale pastificabile nazionale ora guadagna 7 euro alla tonnellata.

Per quanto riguarda le quotazioni di frumento estero "Nazionalizzato rinfusa franco porto Bari", la Commissione cereali e legumi sulla piazza di Bari ieri ha fissato il grano duro Spagnolo con il 12% di proteine a 303 euro sui valori minimi e 307 sui massimi, registrando così un incremento di 3 euro alla tonnellata sulla precedente seduta. Non è stato invece fissato alcun prezzo per il Canadese 1 con proteine al 15%.
 

Associazione granaria di Milano

Secondo il listino pubblicato dall'Associazione granaria di Milano il 17 novembre, sulla piazza lombarda il grano duro fino nazionale, alle condizioni "escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento", assume i seguenti prezzi a seconda delle provenienze:
  • Produzione Nord Italia, con proteine minime 13,5%, 295 euro a tonnellata sui minimi, 302 euro sui massimi, in crescita sulla seduta del 10 novembre di 2 euro alla tonnellata; pertanto questa provenienza raggiunge gli stessi valori del 28 luglio.
  • Produzione Centro Italia, con proteine non determinate, 307 euro a tonnellata sui minimi, 312 euro sui massimi, in crescita sulla seduta del 10 novembre di 3 euro; pertanto anche questa provenienza raggiunge gli stessi valori del 28 luglio.
  • Produzione Sud Italia, non quotata.
I frumenti duri esteri comunitari presentano quotazioni in crescita di 2 euro sulla precedente seduta con una valutazione di 302 euro alla tonnellata sui minimi e 307 euro sui massimi. E pertanto registrano valori superiori di 2 euro alla tonnellata rispetto alla seduta del 28 luglio.

Il generico frumento duro non comunitario è stato quotato a 302-313 euro alla tonnellata e risulta pertanto in crescita di 3 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 10 novembre; pertanto ora assume gli stessi valori già raggiunti nella seduta del 28 luglio.
 

Associazione granaria meridionale di Napoli

L'Associazione granaria meridionale il 17 novembre scorso alla Borsa merci di Napoli ha fissato il prezzo per il grano duro fino nazionale, alle condizioni di "franco arrivo", qualificato con proteine comprese tra 12 e 15% e con peso specifico 79/80 chilogrammi per 100 litri in 320 euro alla tonnellata sui minimi e 325 euro sui massimi, registrando un balzo di 10 euro alla tonnellata, sia sui valori minimi che su quelli massimi, rispetto alla seduta del 10 novembre, quando si era registrato un altro aumento di 5 euro alla tonnellata. Su questa piazza dal 28 luglio si registrano aumenti di 20 euro alla tonnellata sia sui valori minimi che su quelli massimi. Non sono stati quotati i grani duri esteri.
 

Associazione meridionale cerealisti di Altamura

L'Associazione meridionale cerealisti di Altamura ha compilato l'ultimo listino il 13 novembre scorso, e i prezzi per il cereale pastificabile nazionale, alle condizioni di "Iva esclusa resa franco arrivo ad Altamura", qualificato con proteine minime del 12% e peso specifico di 80 chilogrammi ogni 100 litri, sono stati fissati in 300 euro alla tonnellata sui minimi e 303 sui massimi, in rialzo di 6 euro rispetto alle rilevazioni del 6 novembre. Dal 31 luglio su questa piazza il cereale pastificabile nazionale registra una crescita di 11 euro alla tonnellata sui minimi e di 9 euro sui massimi.

Su questa stessa piazza, il cereale pastificabile estero Canadese di prima qualità è stato fissato in pari data a 302 euro alla tonnellata sui minimi e 305 euro sui massimi, in crescita sulla seduta del 6 novembre di 2 euro alla tonnellata. Dal 31 luglio il Canadese di prima qualità su questa piazza ha ceduto 7 euro alla tonnellata di valore.
 

Borsa merci Bologna

L'ultimo listino della Borsa merci della Camera di commercio di Bologna data 12 novembre e qui il grano duro fino nazionale - qualificato con proteine minime al 13% ed un peso specifico di 80 chilogrammi ogni 100 litri - provenienza Nord Italia, alle condizioni di "franco partenza" è stato fissato a 293 euro alla tonnellata sui minimi ed a 297 euro sui massimi, in crescita di 4 euro alla tonnellata sulla precedente quotazione del 5 novembre. Sulla seduta del 30 luglio il cereale pastificabile su questa piazza guadagna 10 euro di valore sui minimi e 9 sui massimi.
 

I prezzi all'origine Ismea rilevati da AgroNotizie ieri

I prezzi medi all'origine del grano duro fino monitorati da Ismea - nel corso di questa settimana e sul finir della precedente - denotano una maggioranza assoluta di piazze in crescita: otto su 14 monitorate, mentre le altre sei restano stabili: esattamente come nella settimana precedente.

Rilevante la seconda crescita consecutiva di 2 euro del prezzo all'origine a Milano, rilevata ieri, e che fa il paio con i valori ugualmente aumentati in Borsa merci all'ingrosso sulla provenienza Nord Italia. Le piazze toscane confermano ulteriormente il trend rialzista che si estende nel Centro Italia anche a Perugia e Macerata, ferme da tempo su valori bassi. Resta stabile solo Ancona.

Grano duro fino, prezzi all'origine per piazza monitorati ieri da AgroNotizie su dati Ismea

Piazza
Data
di
Rilevazione
Prezzo
medio in
Euro alla
tonnellata
Variazione
sulla
settimana
precedente
Condizioni
di
Vendita
Milano 17-11-2020 298,50 +0,7% F.co magazzino arrivo
Ancona 16-11-2020 210,00 0,0% Franco azienda
Bari 16-11-2020 301,50 0,0% Franco azienda
Macerata 16-11-2020 212,00 +1,0% Franco azienda
Matera 16-11-2020 280,00 0,0% Franco azienda
Perugia 16-11-2020 214,00 +0,9% Franco azienda
Firenze 13-11-2020 242,50 +1,3% Franco azienda
Grosseto 12-11-2020 285,00 +1,1% Franco azienda
Foggia 11-11-2020 297,50 +1,7% Franco azienda
Catania 10-11-2020 272,50 +1,9% Franco azienda
Napoli 10-11-2020 307,50 0,0% F.co magazzino arrivo
Palermo 10-11-2020 272,50 +1,9% Franco azienda
Campobasso 09-11-2020 275,00 0,0% Franco azienda
Ferrara 09-11-2020 284,50 0,0% Franco azienda

Al Sud continua la rincorsa di Foggia, che si porta a 297,50 euro alla tonnellata, guadagnando altri due euro a tonnellata, anche se gli incrementi percentuali maggiori toccano alle piazze siciliane (+1,9%), mentre la piazza di Napoli – pur stabile sulla settimana precedente - conferma il primato del prezzo medio all'origine più elevato d'Italia: 307,50 euro alla tonnellata. Continua a giacere ferma sui 280 euro alla tonnellata Matera, una stabilità che si accompagna a quella di Bari attestata invece a 301,50 euro alla tonnellata. Stabile anche Campobasso, che staziona su 275 euro, che però riporta ancora la stessa rilevazione della scorsa settimana: quella del 9 novembre.

Per un raffronto più ampio con i prezzi rilevati la scorsa settimana è possibile consultare l'articolo del 12 novembre scorso.