I prezzi internazionali del grano duro continuano a crescere. Tutte le Borse merci italiane danno ancora segnali positivi, seppur con sfumature diverse. Anche i mercati all'origine mantengono un certo slancio che si divide tra le aspettative ormai diffuse di prezzi comunque più elevati nel 2021, e le spinte dell'immancabile effetto Covid-19.
 

Indice dei prezzi Usa a quota 5.289

Ieri a Chicago l'indice dei prezzi Usa del grano duro invernale ha guadagnato 57 punti sulla settimana precedente (+1,09%), portandosi a quota 5.289. Si tratta del secondo aumento consecutivo di questo indice in una fase che permane rialzista seppur con un'intonazione più moderata. Infatti, nella settimana tra il 28 ottobre ed il 4 novembre l'indice americano aveva infatti guadagnato altri 71 punti sulla settimana precedente (+1,39%), mostrando quindi una seppur lieve maggiore velocità di crescita del prezzo rispetto agli ultimi sette giorni. Ieri i valori dell'indice americano si sono portati a 734 punti sopra quello raggiunto il 1° gennaio 2020, che fu di 4.555 punti base.
 

I prezzi all'ingrosso in Italia tutti in rialzo

In Italia, il cereale pastificabile nazionale presenta sette borse merci monitorate su sette in crescita, con le principali piazze che presentano valori più elevati di fine luglio, tranne Milano, la cui crescita è stata meno vivace. In crescita il Canadese di prima qualità sulla piazza di Altamura di 5 euro alla tonnellata, lo Spagnolo a Bari (+ 3 euro alla tonnellata) e i grani duri comunitari ed extracomunitari alla granaria di Milano (+2 euro alla tonnellata).
 

Borsa merci Roma

Ieri, alla Borsa merci di Roma, il grano duro fino nazionale, provenienza Lazio, alle condizioni di "franco partenza" Iva esclusa, qualificato con peso specifico minimo 80 chilogrammi e proteine minime al 12%, è stato fissato a 275 euro alla tonnellata sui valori minimi e 280 euro sui massimi, risultando in crescita di 5 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 4 novembre, quando aveva guadagnato di altri 4 euro sul 28 ottobre. A questo punto, sulle quotazioni raggiunte il 29 luglio il cereale pastificabile guadagna 2 euro alla tonnellata.
 

Borsa merci Foggia

L'11 novembre 2020 l'Osservatorio prezzi della Borsa merci di Foggia per il grano duro fino nazionale - peso specifico 78 chilogrammi ogni 100 litri, proteine minime 13%, alle condizioni di "franco partenza luogo di stoccaggio" e Iva esclusa ha registrato un notevole incremento dei prezzi sulla seduta del 4 novembre scorso di ben 8 euro alla tonnellata che sono così pervenuti a 300 euro alla tonnellata sui minimi e 305 sui massimi. Si tratta del terzo rialzo consecutivo: nella seduta precedente il prezzo era aumentato di altri 7 euro. Su questa piazza il cereale a questo punto guadagna 3 euro alla tonnellata sui valori registrati il 29 luglio 2020.
 

Borsa merci di Bari

Il listino della Borsa merci di Bari del 10 novembre dà un ulteriore segnale di aumento per il grano duro fino di produzione nazionale, provenienza province di Bari e Barletta Andria Trani e zona Lucania, proteine minime 13%, peso specifico 79 chilogrammi ogni 100 litri, alle condizioni di "franco partenza/arrivo" e Iva esclusa. Il cereale ha registrato un aumento di 5 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 3 novembre pervenendo alle quotazioni di 297 euro alla tonnellata sui minimi e 302 sui massimi. Si tratta del quarto aumento dal 29 settembre. Dal 28 luglio su questa piazza il cereale pastificabile nazionale ora guadagna 1 euro alla tonnellata.

Per quanto riguarda le quotazioni di frumento estero "Nazionalizzato rinfusa franco porto Bari", la Commissione cereali e legumi sulla piazza di Bari ieri ha fissato il grano duro Spagnolo con il 12% di proteine a 300 euro sui valori minimi e 304 sui massimi, registrando così un incremento di 3 euro alla tonnellata sulla precedente seduta. Non è stato invece fissato alcun prezzo per il Canadese 1 con proteine al 15%.
 

Associazione granaria di Milano

Secondo il listino pubblicato dall'Associazione granaria di Milano il 10 novembre, sulla piazza lombarda il grano duro fino nazionale, alle condizioni "escluso imballaggio e Iva, resa franco Milano pronta consegna e pagamento", assume i seguenti prezzi a seconda delle provenienze:
  • Produzione Nord Italia, con proteine minime 13,5%, 293 euro a tonnellata sui minimi, 300 euro sui massimi, in crescita sulla seduta del 3 novembre di 2 euro alla tonnellata; pertanto, dal 28 luglio questa provenienza segnala una diminuzione di 2 euro alla tonnellata.
  • Produzione Centro Italia, con proteine non determinate, 304 euro a tonnellata sui minimi, 309 euro sui massimi, in crescita sulla seduta del 3 novembre di 2 euro; pertanto dal 28 luglio questa provenienza presenta una diminuzione di 3 euro alla tonnellata.
  • Produzione Sud Italia, non quotata.
I frumenti duri esteri comunitari presentano quotazioni in crescita di 2 euro sulla precedente seduta con una valutazione di 300 euro alla tonnellata sui minimi e 305 euro sui massimi. E pertanto assumono gli stessi valori registrati il 28 luglio.

Il generico frumento duro non comunitario è stato quotato a 299-310 euro alla tonnellata e risulta pertanto in crescita di 2 euro alla tonnellata sulla precedente seduta del 3 novembre; pertanto sul 28 luglio si registra una diminuzione del prezzo di 3 euro.
 

Associazione granaria meridionale in Borsa merci di Napoli

L'Associazione granaria meridionale il 10 novembre scorso alla Borsa merci di Napoli ha fissato il prezzo per il grano duro fino nazionale, alle condizioni di "franco arrivo", qualificato con proteine comprese tra 12 e 15% e con peso specifico 79/80 chilogrammi per 100 litri in 310 euro alla tonnellata sui minimi e 315 euro sui massimi, registrando una crescita di 5 euro alla tonnellata, sia sui valori minimi che su quelli massimi, rispetto alla seduta del 3 novembre, quando si era registrato un altro aumento di 2 euro alla tonnellata. Su questa piazza dal 28 luglio si registrano aumenti di 10 euro alla tonnellata sia sui valori minimi che su quelli massimi. Non sono stati quotati i grani duri esteri.
 

Associazione meridionale cerealisti di Altamura

L'Associazione meridionale cerealisti di Altamura ha compilato l'ultimo listino il 6 novembre scorso, e i prezzi per il cereale pastificabile nazionale, alle condizioni di "Iva esclusa resa franco arrivo ad Altamura", qualificato con proteine minime del 12% e peso specifico di 80 chilogrammi ogni 100 litri, sono stati fissati in 294 euro alla tonnellata sui minimi e 297 sui massimi, in rialzo di 5 euro rispetto alle rilevazioni del 30 ottobre. Dal 31 luglio su questa piazza il cereale pastificabile nazionale registra una crescita di 5 euro alla tonnellata sui minimi e di 3 euro sui massimi.

Su questa stessa piazza, il cereale pastificabile estero Canadese di prima qualità è stato fissato in pari data a 300 euro alla tonnellata sui minimi e 303 euro sui massimi, in crescita sulla seduta del 30 ottobre di 5 euro alla tonnellata. Dal 31 luglio il Canadese di prima qualità su questa piazza ha ceduto 9 euro alla tonnellata di valore.
 

Borsa merci Bologna

L'ultimo listino della Borsa merci della Camera di commercio di Bologna data 5 novembre e qui il grano duro fino nazionale - qualificato con proteine minime al 13% ed un peso specifico di 80 chilogrammi ogni 100 litri - provenienza Nord Italia, alle condizioni di "franco partenza" è stato fissato a 289 euro alla tonnellata sui minimi ed a 293 euro sui massimi, in crescita di 4 euro sui minimi e 3 euro alla tonnellata sui massimi sulla precedente quotazione del 29 ottobre. Sulla seduta del 30 luglio il cereale pastificabile su questa piazza guadagna 6 euro di valore sui minimi e 5 sui massimi.
 

I prezzi all'origine Ismea rilevati da AgroNotizie ieri

I prezzi medi all'origine del grano duro fino monitorati da Ismea - nel corso di questa settimana e sul finir della precedente - denotano una maggioranza assoluta di piazze in crescita: 8 su 14 monitorate, mentre le altre 6 restano stabili.

Rilevante la crescita di 2 euro del prezzo all'origine a Milano, che era rimasta ferma la scorsa settimana, e che fa il paio con i valori ugualmente aumentati in Borsa merci all'ingrosso. Le piazze toscane confermano il trend rialzista. Al Sud rialza prepotentemente la testa Foggia, che si porta a 295,50 euro alla tonnellata, anche se gli incrementi percentuali maggiori toccano alle piazze siciliane (+2,7%), mentre la piazza di Napoli - sempre rialzista - conferma il primato del prezzo medio all'origine più elevato d'Italia: 307,50 euro alla tonnellata. Continua a giacere ferma sui 280 euro alla tonnellata Matera, una stabilità che si accompagna a quella di Campobasso, che staziona su valori di poco inferiori.

Grano duro fino, prezzi all'origine per piazza monitorati ieri da AgroNotizie su dati Ismea
Piazza Data
di
Rilevazione
Prezzo
medio in
Euro alla
tonnellata
Variazione
sulla
settimana
precedente
Condizioni
di
Vendita
Milano 10-11-20 296,50 +0,7%  
Campobasso 09-11-20 275,00 0,0%  
Matera 09-11-20 280,00 0,0%  
Firenze 06-11-20 239,50 +1,3%  
Grosseto 05-11-20 282,00 +2,5%  
Foggia 04-11-20 292,50 +1,7%  
Catania 03-11-20 267,50 +2,7%  
Napoli 03-11-20 307,50 +0,7%  
Palermo 03-11-20 267,50 +2,7%  
Ancona 02-11-20 210,00 0,0  
Bari 02-11-20 290,50 +1,9%  
Ferrara 02-11-20 284,50 0,0%  
Macerata 02-11-20 210,00 0,0%  
Perugia 02-11-20 212,00 0,0%  

Da notare che le altre tre piazze per le quali si registra stabilità, tutte rilevate il 2 novembre scorso, segnatamente Ancona, Macerata e Perugia - erano già presenti nella rilevazione effettuata da AgroNotizie il 4 novembre. Stessa rilevazione anche per Bari nella stessa giornata, data però in rialzo. Per un raffronto più ampio con i prezzi rilevati la scorsa settimana è possibile consultare l'articolo del 5 novembre scorso.