La Sicilia occidentale, in particolare le province settentrionali dell'Isola, hanno subito la siccità dello scorso inverno, e ora arriva il Piano di ripartizione delle risorse idriche deciso dall'Autorità di bacino della Regione Siciliana, che prevede tagli consistenti alla stagione irrigua. Soprattutto in provincia di Palermo dove è stato deciso un taglio medio del 33% per le tre principali dighe: Garcia, Poma e Rosamarina. Mentre in provincia di Trapani sarà erogato tra il 10 e il 15% in meno rispetto al fabbisogno richiesto.

"Il taglio delle risorse idriche nelle province di Palermo e Trapani ci arriva un po' a sorpresa e, purtroppo, alle porte della stagione irrigua. Un ulteriore duro colpo, in questo momento, per la nostra filiera agroalimentare". A dirlo è Antonino Cossentino, presidente della Cia Sicilia occidentale, commentando il piano di ripartizione delle risorse idriche deciso dall'Autorità di bacino della Regione.

Un piano che risente della grave siccità di questo inverno nelle due province occidentali dell'Isola e anche dell'attuale stato di emergenza sanitaria per il contenimento della diffusione del coronavirus. La Regione Siciliana, dal canto suo, ha annunciato che, per compensare i tagli, agli agricoltori sarà concesso di riutilizzare i pozzi abbandonati e che le autorizzazioni al Genio civile avranno "una corsia preferenziale".

"L'emergenza sanitaria e la salute delle persone - commenta ancora Cossentino - hanno sicuramente la precedenza in questo delicato momento, ma chiediamo alla Regione che davvero si possa accelerare sul piano burocratico, altrimenti altre aziende saranno costrette a chiudere. Chiediamo anche che l'uso dei pozzi preveda degli incentivi o dei premi, visto che riattivarli e tenerli in attività ha dei costi".

Questo il quadro riepilogativo per ogni diga del Piano di ripartizione delle risorse idriche per l'agricoltura fino al 31 dicembre, una vera mappa della sete dell'agricoltura siciliana.
 

Provincia di Palermo

Dall'invaso Mario Francese (ex Garcia) 14 milioni di metri cubi d'acqua sono stati assegnati all'irrigazione, ma è di 21,5 milioni il fabbisogno. La diga Rosamarina fornirà 16,7 milioni di metri cubi a fronte di un fabbisogno irriguo di 22,3 milioni.

Diga di Poma: 8,1 milioni di metri cubi assegnati al comparto irriguo, a fronte dei 12,5 milioni necessari
Non va meglio a Piana degli Albanesi: 550mila metri cubi d'acqua assegnati a fronte di un fabbisogno stimato in 840mila metri cubi. Mentre dalla Scanzano-Rossella verranno emunti 430mila metri cubi, contro i 660mila necessari.
 

Provincia di Trapani

In provincia di Trapani la diga di Paceco è l'unica a pareggiare i conti con 2 milioni di metri cubi d'acqua concessi al comparto irriguo, la stessa cifra del fabbisogno del comprensorio.

Dall'invaso Rubino verranno inviati 2,9 milioni di metri cubi a fronte dei 3,5 necessari ad irrigare la zona circostante. Dall'invaso di Trinità giungeranno altri 4,95 milioni di metri cubi, ma il fabbisogno è di 5,5 milioni. Infine c'è la diga di Zafferana: ne verranno derivati appena 100mila metri cubi, a fronte di un fabbisogno di 250mila metri cubi.