L'agricoltore del futuro sarà necessariamente più smart e digitale. E' questa l'indicazione data dal progetto AgriManager 2019 messo in campo come ormai da alcuni anni a questa parte da Agri 2000 in partnership con Emil Banca.

Il progetto ha coinvolto quest'anno la cifra record di 1.100 imprenditori agricoli delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Parma e Reggio Emilia, con un questionario legato alla managerialità nelle imprese agricole direttamente coinvolte. I dati sono stati presentati nella serata di venerdì 31 gennaio presso la sede di Coprob a Minerbio, dove la platea di agricoltori ha potuto visionare i dati relativi alle risposte e ascoltare case history di imprese agricole.

"Quasi il 40% degli imprenditori agricoli coinvolti nel nostro progetto hanno meno di 50 anni – sottolinea il presidente di Agri 2000 Camillo Gardiniè la prima volta che la componente giovanile è così forte ad AgriManager. Fra i primi dati raccolti c'è il consumo di prodotti biologici, che secondo i dati di Nielsen si attesta intorno al 4% sul totale, mentre la percezione di quasi metà degli agricoltori intervistati ci spinge fino al 20%. E' un segnale importante per la programmazione delle proprie scelte imprenditoriali, in particolare relativamente alle tematiche della sostenibilità".

Di rilievo anche i dati relativi alle opinioni sulla nuova Pac.
"La politica agricola comunitaria vuole accrescere la consapevolezza negli agricoltori dell'importanza dell'ambiente portarli a ridurre l'impatto delle loro pratiche agricole – continua Gardini – il suggerimento di AgriManager agli agricoltori è quello di diventare più smart e dinamici, in grado di interpretare i cambiamenti, adottando pratiche sempre più sostenibili, producendo di più e rimanendo al passo della domanda dei consumatori".

"Inoltre – precisa Gardini – è necessario che gli agricoltori conoscano maggiormente la propria realtà aziendale, soprattutto per quanto concerne la qualità dei propri terreni e i costi di produzione". Dal campione di intervistati il 74% non sa o non risponde in merito ai costi unitari e al prezzo di vendita al consumo delle proprie colture. Inoltre quasi il 14% non ha mai realizzato un'analisi del terreno sulle propria sau.

Sul fronte dell'agricoltura digitale, alla domanda, si capisce quanto ci sia da lavorare nonostante una tendenza molto positiva. Il 42% degli imprenditori intervistati in AgriManager dichiara di compilare ancora il quaderno di campagna in formato cartaceo e quasi il 10% non lo utilizza, nonostante sia uno strumento fondamentale per non incappare in sanzioni a seguito di controlli.

"Tracciare diventa sempre più importante – spiega Gardini – e questo lo si può fare registrando costantemente tutti i dati e le operazioni in campo in linea con le normativa. Un supporto informatico per questo tipo di informazioni diventa sempre più fondamentale per un'azienda agricola".

"Con questo progetto – conclude il presidente di Agri 2000 – abbiamo voluto comunicare informazioni e percorsi per strutturare in maniera maggiormente manageriale le aziende agricole. La necessità è quella di avere agricoltori e conseguentemente aziende agricole sempre più al passo ai tempi. Senza managerialità tutto questo non è possibile".