La notizia è stata data nel corso del Comitato di Sorveglianza del Psr Campania 2014-2020, tenutosi il 4 dicembre scorso a Napoli, e con il quale la Regione Campania ha illustrato lo stato di attuazione del Programma ai rappresentanti della Commissione europea, dei ministeri coinvolti e del partenariato economico, sociale ed istituzionale.
Gli obiettivi raggiunti dal Psr Campania
"Il raggiungimento del target di spesa è questione di giorni e grazie alle proposte di modifica e rimodulazione finanziaria del Psr presentate all'Ue, da cui attendiamo un riscontro positivo, puntiamo ad allineare il Programma alle esigenze dei territori e dei nostri comparti di punta" ha inoltre sottolineato Caputo.Filippo Diasco, direttore generale per le Politiche agricole, alimentari e forestali della Regione Campania e Autorità di gestione del programma, ha evidenziato: "Il Psr Campania ha raggiunto i target del Performance Framework (di qualità della spesa N.d.R.) su tutte le priorità e al 2 dicembre la spesa pubblica erogata risulta pari a più di 650 milioni: per centrare il target di spesa 2019 fissato dall'Unione europea restano dunque da certificare 30,8 milioni entro il 31 dicembre".
Un obiettivo a questo punto divenuto fattibile, visto che stando a quanto esposto in Comitato di sorveglianza, la spesa pubblica del Psr Campania 2014-2020 tra il primo novembre e il 2 dicembre 2019 è cresciuta di almeno 65,2 milioni di euro, rispetto ai dati Agea coordinamento, aggiornati al 31 ottobre e resi noti da Rete rurale nazionale il 25 novembre 2019. Ma c'è di più: il raggiungimento congiunto degli obiettivi quantitativi di spesa e di qualità della spesa stessa, aprono le porte alla possibile assegnazione di una premialità in conto Feasr alla Campania.
L'Autorità di gestione ha inoltre ricordato che l'importo totale dei bandi emessi è pari a "quasi 1.600 milioni, pari al 87,8% del totale della dotazione finanziaria del Programma" che ammonta a 1812,5 milioni di euro, e che fa del Psr Campania il secondo d'Italia per importo di spesa dopo il Psr Sicilia, mentre "le risorse impegnate, derivanti dai decreti di approvazione delle graduatorie uniche regionali e dalle misure a superficie, superano i 1.500 milioni".
Le modifiche e la rimodulazione finanziaria chiesta a Bruxelles
"Sono particolarmente soddisfatto delle proposte presentate all'Ue - ha sottolineato Caputo - perché sono il risultato della condivisione con gli attori del mondo agricolo e dello sviluppo rurale e rappresentano risposte efficaci ai bisogni in particolare delle aree interne e di filiere strategiche come quella bufalina"."In particolare abbiamo chiesto all'Unione di poter incrementare la dotazione finanziaria, per l'annualità in corso, di 60 milioni per la misura 13 dedicata agli agricoltori che operano in zone svantaggiate, come le aree interne, e dove sono presenti vincoli naturali o di altro tipo, e si rendono necessari per il mantenimento dell'agricoltura in queste zone" ha detto Caputo.
Altro incremento di dotazione finanziaria, pari a 38 milioni è stato richiesto per la misura 14 per il benessere degli animali e che "assume grande importanza per le nostre aziende zootecniche, in primis per quelle del comparto bufalino – ha spiegato Caputo - e si potranno così finanziare tutte le oltre 800 domande di sostegno presentate in seguito al bando emanato nel 2017, che registrò un'adesione di gran lunga superiore alle risorse appostate".
"Con questa proposta di modifica oltre a confermare l'importanza che la Regione riconosce al comparto zootecnico e alla filiera bufalina, si ribadisce la volontà di favorire l'adesione delle nostre aziende a sistemi di qualità per qualificarne i processi e le produzioni migliorando la tracciabilità dei prodotti anche nell'ottica di assicurare una sempre maggiore sicurezza alimentare ai consumatori" ha concluso il consigliere delegato.