Il presidente di Confagricoltura Bari-Bat, Michele Lacenere, ha evidenziato nella lettera che in provincia di Bari - in particolare nelle campagne di Bitonto, Toritto, Grumo Appula, Sannicandro di Bari, Corato, Ruvo, Palo del Colle, Molfetta e Terlizzi - e nella Bat (in particolare nei territori di Andria, Bisceglie e Trani) "la mancanza di precipitazioni piovose da luglio ad oggi ha determinato l'arresto dell'accrescimento delle drupe e sta determinando la maturazione precoce con maggiore intensità negli oliveti privi di disponibilità irrigua. Questo – sottolinea Lacenere – si traduce in un calo della produzione di olive".
Per questo Confagricoltura Bari-Bat chiede, ai fini degli accertamenti dei danni effettivi, che vengano attivate le procedure per la verifica, perimetrazione delle aree colpite dagli eventi calamitosi e riconoscimento dello stato di calamità naturale.
Ma il problema non è solo di questa zona centrale della Puglia. Secondo una nota di Cia Puglia del 23 ottobre scorso, gli agricoltori della regione sono al quinto mese consecutivo di irrigazione: "Già nella seconda decade del mese di ottobre le anomalie pluviometriche registrate (dati Associazione regionale Consorzi difesa Puglia) erano superiori (fino a -27 mm) rispetto allo stesso periodo del 2017, considerato siccitoso – avverte Cia Puglia che ricorda come - in tutta la Puglia le precipitazioni pressoché assenti stanno mettendo a rischio soprattutto le colture olivicole, foraggere e orticole".
"Sugli alberi le olive sono avvizzite - spiega il presidente Cia Puglia, Raffaele Carrabba - gli agricoltori stanno ricorrendo all'irrigazione d'emergenza, come si fa nei periodi più torridi dell'anno per salvare le produzioni in sofferenza. Mai come quest'anno, fino alla terza decade di ottobre, si trovano a fronteggiare una condizione di persistente siccità così marcata. L'Italia è letteralmente spaccata in due. Mentre al Nord le piogge stanno devastando i territori, in Puglia non piove da settimane ed è ancora estate, con punte di oltre 30 gradi. È una vera e propria calamità per l'agricoltura".
Gli invasi – come documentato da AgroNotizie - reggono, la disponibilità idrica è pressoché la stessa dell'anno precedente e la situazione è sotto controllo nel Nord della Puglia "Ma molti torrenti sono in secca - sottolinea Cia Puglia - ad accusare maggiormente il deficit idrico sono il Salento, il Tarantino e la provincia di Brindisi, già impegnati nella lotta alla Xylella fastidiosa, ma anche nella Murgia Barese i danni sono evidenti".
"L'anomalia di pioggia determina ulteriori costi di produzione che si aggiungono a quelli per il contenimento del batterio killer degli ulivi - prosegue il presidente Carrabba - Se non dovesse piovere nei prossimi giorni, le spese sarebbero esorbitanti. Per fortuna, molte amministrazioni comunali si sono prontamente attivate per prorogare i termini del servizio di riuso irriguo delle acque reflue".
"Il tema dei cambiamenti climatici è quotidianamente in agenda, ma i governi, a tutti i livelli, non affrontano ancora le conseguenze in maniera sistematica, nonostante le nostre pressanti richieste - conclude il presidente di Cia Puglia - Di questo passo ci troveremo sempre a tamponare le emergenze, in assenza di un piano che possa mettere al riparo i nostri agricoltori dalle anomalie meteorologiche ormai all'ordine del giorno".