Le Marche puntano sull'esportazione dei propri vini e lo fanno adattando i criteri per richiedere i finanziamenti previsti dall'Ocm vino per la promozione nei paesi fuori dell'Unione europea.

L'obiettivo e la strategia sono quelli di consentire anche ai piccoli produttori di puntare sui mercati dei paesi terzi, attraverso una rimodulazione dei criteri di finanziamento degli investimenti proposti dalle aziende locali.

Su iniziativa dell'assessore regionale all'Agricoltura Anna Casini sono stati abbassati i limiti richiesti, relativi a singolo paese extra comunitaro, per accedere ai contributi che coprono il 50% della spesa riconosciuta.

La nuova formulazione rivede il limite di contributo minimo ammissibile per paese terzo: viene abbassato a 40mila euro quello degli investimenti richiesti per singolo paese (20mila euro di contributi, e resta il limite minimo di 100mila euro di contributo concedibile per domanda a fronte di 200mila euro di investimento).

In questa maniera si dà l'opportunità ad ogni azienda di esplorare più possibilità di maggiore interesse, magari aggregandosi con altri produttori.

Come ha ricordato Anna Casini la base produttiva regionale è costituita da piccole aziende che, molto spesso, non sono in grado di soddisfare le nuove soglie finanziarie stabilite per partecipare ai progetti nazionali del Mipaaft.

Così un'opportunità più fattibile è quella offerta dalla regione che stimola le iniziative locali di internazionalizzazione con i fondi disponibili. L'andamento del mercato dei vini di qualità regionali ha suggerito di modificare i parametri di accesso ai progetti definiti sul territorio, scelta condivisa dal tavolo vitivinicolo marchigiano.