Riprende in vista della fase più calda dell'estate il monitoraggio di AgroNotizie sui bacini irrigui del Mezzogiorno d'Italia. Pochi giorni fa in Sardegna è stato confermato lo stato di preallerta per la siccità. La Regione autonoma della Sardegna pubblica ad ogni inizio mese il "Bollettino dei serbatoi artificiali del sistema idrico multisettoriale della Sardegna" il quale riporta i dati sulla presenza di acqua negli invasi alla fine del mese precedente, che sono ad uso plurimo: potabile e irriguo. Ecco quindi l'ultimo bollettino, con i dati aggiornati al 30 giugno 2019, quando erano presenti nel sistema degli invasi 1.441 milioni di metri cubi d'acqua, pari all'80% della capacità complessiva autorizzata per i ben 30 bacini artificiali dell'isola.

"Il valore del volume idrico invasato al 30 giugno 2019 ha subito una diminuzione, pari a 91 milioni di metri cubi, rispetto al volume invasato il 31 maggio" informa la nota del Servizio tutela e gestione delle risorse idriche, vigilanza sui servizi idrici e gestione delle siccità della Regione, che è parte integrante della direzione generale del Distretto idrografico della Sardegna. Da notare, che tra il 28 febbraio e il 31 marzo si era registrata una prima diminuzione di 25 milioni di metri cubi, che aveva fatto entrare l'Isola in preallerta siccità. Le piogge di aprile-maggio, protrattesi fino ai primi di giugno, al netto dei deflussi e della evaporazione, non sono evidentemente bastate a portare in totale sicurezza i bacini verso un'estate che si sta manifestando particolarmente.

"Per quanto riguarda l'indicatore di stato per il monitoraggio e il preallarme della siccità dell'intera isola relativo al mese di giugno 2019, si registra una condizione di preallerta, con un valore dell'indicatore pari a 0,44" aggiunge la nota, che qualitativamente conferma il risultato dei mesi precedenti. Per tornare ad uno stato di normalità, comunque, l'indicatore dovrebbe assumere un valore compreso tra 0,5 e 1.

Si tratta di una situazione leggermente peggiore rispetto a quella fotografata dallo stesso Servizio il 30 giugno 2018, quando nei trenta bacini della Sardegna si segnalavano 1.493,36 milioni di metri cubi d'acqua, pari al 82,90% della capacità complessiva autorizzata. Un quantitativo frutto di un inizio primavera molto piovoso: +31,43% dell'acqua invasata tra febbraio e marzo.

Quella che segue è la descrizione delle sette zone idrografiche della Sardegna, con i dati sui volumi d'acqua invasati riferiti al 30 giugno scorso.

Nella zona idrografica del Sulcis Iglesiente, forte di quattro invasi, ci sono ben 60,98 milioni di metri cubi d'acqua, pari al 79,87% della capacità complessiva autorizzata. Nella zona del Tirso, dove sono presenti otto invasi, tra i quali l'Omodeo sul Tirso, da 365,62 milioni di metri cubi autorizzati, si contano complessivamente ben 406,80 milioni di metri cubi d'acqua invasata, pari al 87,71% della capacità autorizzata.

Nella zona idrografica del Coghinas-Mannu Temo, forte di ben sette invasi, ci sono altri 253,81 milioni di metri cubi, pari all'64,92,% dei volumi autorizzati. Nella zona idrografica del Liscia si registra il 93,80% di acqua invasata sulla capacità autorizzata: 97,55 milioni di metri cubi in un unico bacino.

La zona idrografica del Posada Cedrino, due invasi, invece, con 36,58 milioni di metri cubi d'acqua è al 94,17% della capacità autorizzata. La zona sud-orientale con 45,68 milioni di metri cubi d'acqua ritenuta si attesta al 74,58% della capacità d'invaso autorizzata. Non ci sono preoccupazioni per la zona idrografica più importante, quella del Flumendosa Campidano Cixerri: qui con 539,45 milioni di metri cubi d'acqua nei dieci invasi presenti è ritenuta risorsa pari all'80,98% dei volumi autorizzati.