E’ forse questo il dato di sintesi che si ricava scorrendo le rilevazioni Ismea sulle principali piazze produttive del Mezzogiorno d’Italia e le quotazioni delle Borse merci di Bari e Foggia. Con un’unica postilla: l’inizio di questa campagna commerciale presenta mercati ancora incompleti: a Foggia non sono ancora effettuare rilevazioni all’origine, che mancano ormai da mesi, mentre a Bari sono attualmente quotati i soli grani duri esteri.
Prezzi all’origine a Matera
All’origine Ismea rileva a Matera il 17 giugno 2019 il frumento duro fino alle condizioni “franco azienda” a 234 euro alla tonnellata sui valori minimi e 242 euro di prezzo massimo, stabile sulle precedenti ultime rilevazioni.Prezzi all’origine a Napoli
Sulla piazza di Napoli Ismea il 18 giugno 2018 rileva il grano duro fino alle condizioni “franco magazzino – arrivo” a 255,00 euro alla tonnellata sui minimi e 258,00 di prezzo massimo, stabile sulle precedenti rilevazioni.Prezzi all'ingrosso a Bari
Alla Borsa merci di Bari il 18 giugno scorso continua a non esser quotato il grano duro fino nazionale – provenienza Bari e Matera - peso specifico kg. 79, proteine minime 13%, umidità massima 12%, bianconato massimo 25%. Risultano invece stabili i prezzi del grano duro estero su valori sempre elevati: il Francese con proteine al 14,50% resta inchiodato a 243,00 euro alla tonnellata sui valori minimi e 245,00 sui massimi; il Canadese prima qualità con proteine al 15% sempre fissato a 245,00 sui minimi e 248,00 sui massimi.Prezzi all'ingrosso a Foggia
Il prezzo del grano duro fino nazionale mietitura 2019 ha visto ieri il suo esordio alla Borsa merci della Camera di Commercio di Foggia e l’Osservatorio prezzi ha fissato le prime quotazioni di questo raccolto: 228 euro alla tonnellata di prezzo minimo e 230 di massimo, valori un po’ al di sotto delle aspettative di fine campagna commerciale 2018, terminata con prezzi stabili e ben più elevati il 29 maggio, con 243,00 euro alla tonnellata sui minimi e 248 sui massimi.La differenza negativa tra la prima quotazione 2019 e l’ultima della mietitura 2018 è di ben 13 euro in meno sui massimi e fa il paio invece con la partenza sprint dello scorso anno, quando a fronte dei 225,00 sui minimi e 230,00 sui massimi registrati il 27 giugno 2018, prezzi quasi sovrapponibili a quelli di ieri, il raffronto temporale all’epoca più vicino era quello delle quotazioni del 23 maggio 2018 che pervenivano ad un 200,00 euro sui minimi e 205,00 sui massimi: un rialzo sull’ultima seduta della trebbiatura 2017 di ben 25 euro sui massimi.
Al momento molte sono le variabili che possono influenzare i prezzi. Intanto, il susseguirsi di notizie sulla ripresa delle importazioni di grani duri esteri verso il nostro paese negli ultimi mesi, che si sono rafforzate proprio nelle ultime settimane. Inoltre, se la mietitura 2019 è data dalle previsioni in diminuzione, c’è da capire ancora l’effetto delle piogge di maggio, che potrebbero aver influito tanto sui quantitativi che sulla qualità.
Non a caso sono cambiate alcune qualifiche dal grano duro fino a Foggia. Da questa campagna la qualifica di grano duro fino nazionale a Foggia scende per proteine minime garantite da 12,5% al 12% e il peso litrico passa da 78 kg ogni 100 litri della scorsa campagna ad 80 kg ogni 100 litri. In ogni caso, in questa campagna commerciale non saranno quotati i grani slavati, mentre tornano ad esserlo grani duri a più basso contenuto proteico, quale il mercantile e il buono mercantile.
Partenza al ribasso di 15 euro sui valori massimi anche per il grano duro biologico, che spunta ieri a Foggia nella sua prima di stagione 370,00 euro alla tonnellata sui minimi e 380,00 sui massimi. Anche in questo caso si apprezza una differenza negativa rispetto all’ultima quotazione della mietitura 2018, che aveva chiuso con 390 sui minimi e 395 sui massimi.