Fatturato superiore agli 11 miliardi di euro e un valore aggiunto di 2 miliardi nel 2018. Questi i dati emersi dalla ricerca dell'Osservatorio Qualivita Wine e Infocamere, che hanno svolto un'analisi relativa allo stato dei bilanci depositati alle Camere di commercio da parte delle imprese italiane legate alla produzione di vini e alla coltivazione di uva.

Un campione significativo costituito da 3mila aziende che fotografano lo stato di salute e la dinamicità del settore, sempre più focalizzato all'export. Se si fa un confronto con i dati degli ultimi dieci anni, il numero di imprese con bilancio depositato è cresciuto del 33%, mentre il fatturato ha premuto molto di più sull'acceleratore, toccando il +52%, oltre al +59% invece per il valore aggiunto.

Il settore vinicolo, secondo i dati dell'Inps, ha dato lavoro nel 2018 a 34mila addetti, con un incremento del 123% rispetto al 2009 (15.200 addetti), mostrando quindi dinamicità e capacità di investimento, con oltre 11 miliardi investiti nel 2018 (+3,6% rispetto al 2017).

Guardando alle dinamiche regionali, un terzo delle aziende del settore si concentra fra Toscana, Puglia e Veneto, mentre a livello provinciale è Siena a guidare la classifica, con 180 imprese e quindi il maggior numero di società di capitali.