A darci la notizia sono i dati presentati a Roma dall'Oiv, l'Organizzazione internazionale della vigna e del vino, nell'incontro 'Mercati del vino e innovazioni in vigna'.
Una ripresa che sta continuando da alcuni anni e che ha risollevato i consumi nazionali a 22,6 milioni di ettolitri nel 2017.
Non è il valore più alto degli ultimi dieci anni, nel 2010 infatti il consumo era stato di 24,6 milioni di ettolitri, ma è il picco di un andamento positivo che ha visto una ripresa continua dal 2014, in cui si erano bevuti 'solo' 19,5 milioni di ettolitri.
E così se da un lato con la vendemmia 2018, che ha portato in cantina circa 49 milioni di ettolitri, siamo il primo produttore mondiale di vino, come bevitori ci poniamo la terzo posto del podio globale, preceduti dai cugini francesi con 27 milioni di ettolitri e dagli amici statunitensi con 32,6 milioni (ma è anche vero che loro sono più di 320 milioni di persone).
Siamo terzi a livello mondiale anche per i consumi pro-capite, con circa 35 litri all'anno a testa, preceduti dai Portoghesi, che ne bevono circa 40 litri per uno e dai Francesi che arrivano a bere 45 litri di vino all'anno.
Dati positivi quindi? In generale sì, e sicuramente sì per la nostra agricoltura, perché insieme ai consumi ovviamente aumentano anche le vendite.
E anche dal punto di vista sociale e sanitario il dato non crea allarme, in quanto in generale il nostro consumo di vino rientra in uno stile di vita sano e anche bello.
Un aspetto che trova conferme anche nell'aumento delle iscrizioni ai corsi di sommelier, nel successo delle enoteche e nella crescita dell'enoturismo, come rileva la Coldiretti. Tutte cose che indicano un modo di bere appassionato e, soprattutto, consapevole.
Certo come sempre il destino fa i suoi scherzi, e all'aumento dei consumi ci si è associata subito la pessima annata, a livello produttivo, del 2017, tanto che alcune aziende stanno faticando a sostenere la richiesta del mercato.
Di questi giorni la notizia che per il Morellino di Scansano Docg è stata richiesta e approvata la possibilità di anticipare a gennaio la messa in commercio dell'annata 2018 proprio per sopperire alla mancata produzione del 2017.
Ed è proprio su questa annata buona che il settore spera di consolidarsi e continuare a crescere. Senza mai abusarne, il vino per scalare il podio dei consumi in cantina c'è.