Nell'ambito di Ecomondo, alla Fiera di Rimini, il gruppo Caviro ha presentato Caviro Extra, il nuovo marchio che va a sostituire Caviro Distillerie, brand storico rinomato per la competenza tecnologica nella bioraffinazione.

Il core business di Caviro è il settore vitivinicolo, con una rete di 12.500 viticoltori, 30 cantine socie e oltre 30mila ettari di superficie vitata, ma da anni il gruppo ha scelto di diversificare le proprie attività nella lavorazione dei sottoprodotti, diventando ormai un modello riconosciuto di economia circolare.

"Siamo una realtà grande e complessa, un gruppo cooperativo unico nel suo genere – sottolinea Carlo Dalmonte, presidente di Caviro – Per decenni abbiamo investito nella costruzione di un modello in cui il vino e i sottoprodotti si dessero forza e valore reciproco, è la strada che ci ha portato all'eccellenza nell'economia circolare ed è quella che vogliamo continuare a intraprendere".
Caviro Extra oggi esprime un'elevata competenza nella bioraffinazione, perseguendo l'eccellenza nella salvaguardia dell'ambiente e raggiungendo le performance tipiche dell'economia circolare.

"E' il riassunto di un'attività straordinaria, frutto della passione e dedizione di molti – sottolinea l'ad di Caviro SimonPietro Felice grazie alla quale i sottoprodotti, in precedenza definiti scarti, vengono trattati e valorizzati nel territorio, creando così non solo un reddito ma anche un enorme beneficio ambientale. L'impegno di Caviro Extra verso l'innovazione si estende infatti fino alla produzione di energia da fonti rinnovabili, come il biometano avanzato, promuovendo una mobilità sostenibile. La dedizione di Caviro Extra a questo modello di economia circolare permetterà a tutto il Gruppo Caviro di presentare nel 2019 un bilancio di sostenibilità eccellente, coronando così la filosofia cooperativa della condivisione di benefici e valore, per i soci, per la comunità e per l'ambiente".