L'Umbria si prepara alla nuova stagione estiva, dopo la siccità del 2017 e fa il punto sulla situazione idrica della regione, in particolare sul fabbisogno irriguo in agricoltura.

Così nei giorni scorsi si è tenuta a Perugia una riunione convocata dall'assessore all'agricoltura Fernanda Cecchini con i rappresentanti di Cia, Confagricoltura, Coldiretti, dell'Ente acque Umbria Toscana Domenico Caprini, delle Comunità montane Alta Umbria e Trasimeno Mauro Severini e dell'Agenzia forestale regionale Giuliano Nalli. Una riunione a cui erano presenti anche il direttore regionale all'agricoltura Diego Zurli e i dirigenti dell'assessorato all'Ambiente e all'Agricoltura.

L'incontro è stato anche l'occasione per affrontare alcune problematiche sollevate dai rappresentanti delle imprese agricole tra cui l'uso dell'acqua nell'area del lago Trasimeno, zona vocata all'ortofrutta e alle coltivazioni in serra e le modalità di tariffazione dell'acqua per fasce, con incrementi crescenti rispetto a maggiori consumi.
Una modalità che lo scorso anno ha portato ad una spesa pesante per le aziende, con ripercussione pesanti sui bilanci per produzioni come tabacco e granturco.

Come ha detto l'assessore Cecchini, la stagione 2018 si apre in maniera più che soddisfacente per quanto riguarda la disponibilità d'acqua grazie soprattutto alle piogge degli ultimi mesi, anche se non abbiamo completamente recuperato gli effetti negativi dello scorso anno.

Secondo il rapporto stilato dalla Regione soprattutto le abbondanti precipitazioni di febbraio e marzo 2018 hanno consentito l'azzeramento del deficit idrico ed un cumulo di circa il 28% di pioggia in più rispetto alla media annuale.

Confrontando i dati con la carenza pluviometrica del 2017 nello stesso periodo si registrava infatti un deficit di circa 26%. Positivo è anche l'andamento dell'anno idrologico che vede circa un 8% in più rispetto a quello della media dell'anno idrologico precedente, da settembre ad agosto: nello stesso periodo dello scorso anno si registrava un deficit pari a circa 24%. C'è stata dunque una ripresa della pluviometria in generale.

Relativamente alle acque sotterranee la situazione è migliorata nel mese di aprile rispetto a quella del 2017. Allo stato attuale i valori medi sono dunque più elevati rispetto alla serie storica dei dati dei periodi siccitosi.

Invece riguardo al lago Trasimeno nel periodo da novembre 2017 ad aprile 2018 il livello del lago è aumentato, arrivando a – 42 cm rispetto allo zero idrometrico a metà aprile.
Infatti nonostante siano state registrate piogge abbondati la situazione del Lago Trasimeno è distante da quanto si aveva l'anno scorso, infatti il livello il primo aprile 2017 era pari a circa – 16 cm sullo zero idrometrico, mentre il primo aprile 2018 si registra un valore pari a circa – 46 cm.

Ora per Cecchini è necessario trovare insieme le soluzioni più idonee per garantire le produzioni agricole, che sono un elemento distintivo e trainante dell'economia regionale, e per la salvaguardia ed il corretto utilizzo della risorsa idrica.