Eppure la Coldiretti Calabria lamenta in merito "un percorso ancora oggi irto di ostacoli procedurali e burocratici con duplicazioni e incoerenze applicative del dipartimento Agricoltura" afferma Pietro Molinaro, presidente della federazione della Calabria, che però riconosce "l'esistenza di una chiara volontà politica di semplificazione espressa dalla Giunta regionale con la deliberazione n.432 del 10 novembre 2016".
AgroNotizie ha provato ad esaminare il sistema calabrese per la distribuzione del gasolio agevolato, partendo dai rilievi della Coldiretti regionale.
In particolare, in una nota del 6 ottobre 2017 l'organizzazione agricola lamenta che "ad oggi non si è provveduto alla revisione e adeguamento dell'applicativo informatico al fine di annullare i diversi profili di incoerenza con le disposizioni di semplificazione contenute nella delibera di Giunta e nella normativa nazionale".
Dall'Ufficio ex Uma della Regione Calabria replicano: "Il sistema informatico utilizzato da Regione Calabria, derivato da quello in uso alla Città metropolitana di Napoli, ma adeguato alle esigenza di una regione forte di 15mila e 458 utenze di gasolio agricolo, è basato sulle informazioni che provengono dai Centri di assistenza agricola, che gestiscono i fascicoli aziendali e che vengono restituite dal Sian, al fine di stabilire la consistenza dell'azienda richiedente, i piani colturali e quindi la coerenza tra la domanda di agevolazione per il gasolio agricolo e le reali necessità aziendali stimabili sulla base del decreto Mipaaf dello scorso maggio, basato sul fabbisogno standard per ettaro a seconda della coltura effettuata".
Altra doglianza della Coldiretti Calabria: "Non si vuole scegliere la strada della sussidiarietà in modo che i dati contenuti nel fascicolo aziendale elettronico delle aziende agricole possano fare fede nei confronti delle pubbliche amministrazioni per i rapporti che il titolare della azienda agricola instaura ed intrattiene con esse".
La Regione Calabria replica: "La sussidiarietà è salva, l'agricoltore può infatti scegliere con chi fare la domanda di agevolazione: uffici della Regione Calabria, presso il Caa di fiducia oppure senza assistenza. Allo stato 680 pratiche risultano inviate dai Caa a fronte di 15548 totali. Non solo, in questo modo i Caa, il singolo agricoltore o direttamente i nostri uffici elaborano sulla base dei dati del fascicolo aziendale, che fa fede, le reali esigenze in fatto di carburante agricolo e il controllo sul reale recapito in azienda viene fatto da Arcea in una fase successiva, in modo da evitare rallentamenti nel processo di attribuzione, tanto è vero che elaboriamo le richieste in giornata e non vi è alcun arretrato".
Infine la Coldiretti Calabria chiede di "utilizzare quale codice identificativo dell'azienda agricola, il Codice unico di identificazione delle aziende agricole annullando la smart-card impropriamente adottata dal dipartimento ed in netto contrasto con il deliberato della Giunta regionale, che è fonte di esposizione a gravi irregolarità e rischi per gli agricoltori oltre che di complicazioni".
L'ufficio ex Uma replica: "Il nostro web service si interfaccia con il Sian e riconosce le imprese agricole mediante il Cuaa, cosa che rende possibile l'elaborazione corretta della domanda di agevolazione, altro è la smart-card: serve ad identificare l'agricoltore nel successivo momento del recapito del gasolio in azienda, in modo da evitare eventuali errori".
La smart-card di fatto impedisce che si formi un mercato parallelo del gasolio agricolo, in frode al fisco, perché è collegata al sistema delle autodenunce sulle giacenze di carburante in azienda. Ma c'è di più: "Regione Calabria ha reso accessibile il proprio sistema di gestione del gasolio agricolo a Guardia di finanza ed Agenzia delle dogane, a norma dell'articolo 98 del decreto ministeriale 454/2001, in modo che le autorità fiscali possano monitorare giorno per giorno le consistenze di carburante agricolo presenti sia nei distributori che nelle aziende agricole".