Il 21 ottobre scorso il Comitato Paff, Comitato Permanente della Commissione Europea per le Piante, gli Animali, gli Alimenti e i Mangimi, ha formalizzato la chiusura della procedura di eradicazione della peste suina africana (Psa) per tutta la Regione Calabria con esisto positivo, dopo aver disposto in un primo momento la riduzione delle zone di restrizione per la provincia di Reggio Calabria.

 

"La peste suina africana non è più presente in Calabria. Il pronunciamento, con voto unanime degli Stati membri dell'Unione Europea, certifica l'avvenuta eradicazione della Psa nel territorio calabrese e conferma la validità delle misure adottate a livello nazionale dal commissario straordinario Giovanni Filippini, dal Ministero della Salute e dal Ministero dell'Agricoltura per affrontare, contenere ed eliminare il problema" ha dichiarato il sottosegretario all'Agricoltura, Patrizio La Pietra.

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"Dopo i successi registrati nel territorio metropolitano di Roma e in Sardegna, abbiamo centrato l'obiettivo di eradicazione anche in Calabria, dove la Psa era presente da giugno 2023 e a tal riguardo voglio rivolgere un sentito ringraziamento per il lavoro svolto agli enti territoriali, al Ministero della Sanità, in particolare al sottosegretario Marcello Gemmato e al commissario Giovanni Filippini" ha aggiunto La Pietra, che sottolinea: "L'efficacia delle azioni intraprese di comune accordo con il ministro Francesco Lollobrigida, che fin dal primo momento ha impegnato con determinazione il Masaf per quanto di pertinenza del dicastero, hanno permesso il raggiungimento del traguardo, di estrema importanza per la regione Calabria e per tutto il comparto zootecnico italiano".


"Dopo la riuscita della prima operazione di riduzione dalla zona III nell'ottobre 2024 - ricorda l'assessore all'Agricoltura della Regione Calabria, Gianluca Gallo -, seguita alle attività congiunte tra i dipartimenti Salute e Agricoltura della Regione Calabria, il Nucleo di Ricerca Molecolare del Ministero della Salute e il team del commissario nazionale della peste suina africana, l'esito dei lavori del Comitato Paff segna ora il raggiungimento dell'obiettivo finale delle attività di eradicazione della Psa in tutto il territorio calabrese".

 

"Il traguardo - sottolinea l'assessore Gallo - è stato raggiunto grazie al lavoro di squadra che ha coinvolto, insieme all'Ufficio del commissario delegato, anche la struttura tecnica della direzione dei dipartimenti Salute e Agricoltura, l'azienda Calabria Verde, l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (Izsm), guidato sul campo dalla direttrice sanitaria pro tempore Esterina De Carlo, il giudice onorario del Tribunale di Reggio Calabria con il prefetto di Catanzaro, Castrese De Rosa, ed un gruppo di dirigenti veterinari instancabili, insieme ai tecnici dell'Ufficio Caccia della Regione".

 

"Sin dal manifestarsi del fenomeno - ha evidenziato inoltre Gallo -, la Giunta regionale presieduta da Roberto Occhiuto ha profuso ogni sforzo utile al contrasto ed alla prevenzione della diffusione della malattia. Dopo l'ultimo caso positivo del novembre 2023, le iniziative di ricerca congiunta tra i vari gruppi sul territorio e le analisi completate da parte dell'Izsm, raggiunti i termini stabiliti dalle norme, hanno consentito di presentare la proposta di regione indenne in riferimento ad un'epidemia che ha colpito pesantemente quasi tutti gli Stati europei. Pertanto - ha concluso - ci si appresta finalmente a voltare pagina, consentendo all'area reggina ed alla Calabria intera di riconquistare la perduta, meritata normalità".

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Il professor Giuseppe Iovane, da luglio scorso direttore generale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, avverte "Psa resta una malattia temibile e ad alta mortalità, originata da un virus che resiste a PH da 6 a 16, un range grandissimo; pertanto, il successo conseguito in Calabria non deve indurci ad abbassare la guardia: attualmente i riscontri sulle carcasse di cinghiali morti nella regione sono negativi circa la presenza del virus e il Ministero della Salute ha ottenuto da Bruxelles, grazie ad una vigilanza attiva e passiva costante, la fine delle restrizioni per questo territorio".

 

Ma per Iovane "il successo ottenuto non deve farci dimenticare che la lotta più dura per eradicare la malattia è nei confronti di chi ha un atteggiamento di protezione e di umanizzazione verso gli animali selvatici, che non vanno alimentati: il vettore di Psa è il cinghiale ed è assolutamente sbagliato offrire cibo a questi animali, inducendone lo spostamento da una zona all'altra, come è un errore spostarli, come pure accaduto. Il cinghiale oltre ad essere capace di spostare il virus della Psa per oltre 40 chilometri, è anche un animale facilmente attratto da ambienti degradati ad opera dell'uomo". Motivo in più per tenere alta la guardia.