I sociologi poi ci spiegano come anche la stessa attività amatoria dell’homo sapiens che abita nelle parti più ricche del globo, sia in netto calo – pare che mai nella storia dell’uomo i rispettivi sessi si siano così poco frequentati e conosciuti in senso biblico. A surrogare l’attività amatoria ci pensa ovviamente il mercato: per esempio con la pornografia.
Qualche cosa del genere succede anche con il cibo. Non per niente si parla sempre più spesso di #FoodPorn (controllate: l’hashtag ha 130 milioni di immagini).
In effetti l’uomo in tutta la sua storia mai si è dedicato così poco a frequentare il cibo. Tanto per fare un esempio negli anni ’60 il tempo medio che si passava a fare la spesa, cucinare e ovviamente a tavola era in Italia oltre le tre ore procapite.
Un paio di anni fa vi è stata invece la svolta: si è scesi sotto la media di un'ora. Il tempo è tiranno in cucina (e infatti si comprano prodotti precucinati, precotti, pretagliati etc) e al supermercato si acquista di più il tempo (da risparmiare) che i prodotti veri e propri.
Ovviamente anche in questo caso abbiamo qualche cosa che surroga l'attività di contatto vero con il cibo. E qui rientriamo nel campo del food porn.
Il cibo non viene compreso e assaporato ma viene narrato, ripreso, fotografato magari con obiettivi macro e con luci sfacciate.
L’uomo moderno non cucina e non mangia, guarda Masterchef.
E l'offerta è sterminata. Mentre solo venti anni fa le riviste di cucina in Italia erano al massimo un paio oggi sono dozzine - e dozzine sono le trasmissioni televisive, addirittura con reti dedicate. Non parliamo poi del web. Le food-porno star (ma non le uniche) sono ovviamente gli chef, che spesso non sanno assolutamente nulla di cibo "vero"- cioè di come questo si produce, si trasforma e quali proprietà e valori possiede.
Non è un caso che nei recenti anni gli chef più evoluti, avveduti e alternativi si stiano dedicando all’orticoltura, cercando di differenziarsi dalla gran massa dei meri spadellatori. A ben riflettere a detenere la conoscenza del cibo vero sarebbero gli agricoltori o meglio i veri produttori, quelli che il cibo lo creano e a cui danno un valore vero. Attendiamo quindi (forse) speranzosi l’avvento del #FarmPorn.