Il progetto è portato avanti da CoopUp, l'incubatore di aziende di Confcooperative Toscana, che punta su questo sistema in grado di portare concreti vantaggi in termini di risparmio ma anche di impatto ambientale e sociale.
Così in questi giorni CoopUp ha organizzato a Firenze l'incontro 'Cibo e innovazione' dedicato ai food hub digitali per la ricostruzione di sistemi agro-alimentari locali sostenibili, dove ha partecipato fra gli altri Alison Blay-Palmer, una delle massime esperte internazionali sul tema, direttrice del Centre for sustainable food systems e professoressa associata della Wilfrid Laurier University in Canada.
Insieme a lei anche Raffaella Grana, di Slow Food Toscana, Enzo Rossi, presidente di Fedagri Toscana, Mauro Lombardi, docente di economia dell'innovazione all'università di Firenze e Fausta Fabbri, dirigente innovazione della Regione Toscana.
Il Food hub può essere definito un soggetto di intermediazione tra produzione e consumo di prodotti agro-alimentari con valori condivisi, come il rispetto dell’ambiente, la qualità, la provenienza, all’interno di un raggio chilometrico ben definito, in modo che questi prodotti possano essere riconosciuti come locali.
Come spiega Marco Tortora di CoopUp, il Food hub opera attraverso una piattaforma commerciale digitale e logistica coinvolgendo due segmenti di mercato: il mercato interno alla filiera, quindi tra produttori e produttori, il così detto B2B (business to business) e il mercato tra produttori e consumatori, siano questi individuali o collettivi come gruppi di famiglie o gruppi di acquisto.
“Nel rispetto della politica di apertura all'innovazione, CoopUp ha accolto l'idea innovativa di Food Hub – ha spiegato Marco Tortora – un modello di business che sta riscuotendo grande successo e diffusione nel nord Europa e in America e che potrebbe rappresentare la soluzione per molte aziende."
“CoopUp – ha concluso Tortora – cercherà di sviluppare questa idea perché possa costituirsi in impresa e possa effettivamente entrare nel mercato e creare valore per la comunità e per il territorio”.
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Fonte: Confagricoltura Toscana