Rispetto allo stesso periodo del 2016 si registrano circa 2.600 lavoratori in meno, un calo dovuto dai disagi e dai danni dovuti al sisma prima e al maltempo poi.
Il terremoto infatti ha colpito un territorio prevalentemente agricolo, con 175mila ettari di terreni agricoli coltivati da circa 15.300 aziende.
Gravi i danni dovuti al crollo delle strutture agricole, allo smottamento dei terreni e anche all'allontanamento forzato della popolazione che ha portato a un crollo delle vendite di circa i 90%.
Colpita pesantemente anche l'attività agrituristica, anche se negli ultimi mesi si sta vedendo un ritorno dei turisti che fa ben sperare.
Fattori questi che hanno influito molto a livello occupazionale, portando alle perdite di occupati registrate dall'Istat.
Avviare la ricostruzione è quindi una priorità assoluta per la ripartenza delle attività produttive e far riprendere l'economia del territorio, in particolare quella agricola. Un elemento fondamentale per scongiurare lo spopolamento di queste terre.
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Fonte: Coldiretti Marche