Lo scorso 17 marzo 2017, ad accogliere gli ospiti della "cena che non c'era", aprendo loro le porte di Masseria Irene a Biccari (Fg), sono stati Gabriele e Biagio Mansueto, allevatori e produttori di latte e carne.
Situata nelle vicinanze dell'antico borgo di Tertiveri, della torre medievale di Castelfiorentino e del bosco di "Monte Cornacchia", Masseria Irene è un luogo incantevole in cui rivivono le tradizioni del vecchio mondo contadino.
Oltre venti le storie raccontate, storie di vita contadina per tradizione familiare, di giovani che ogni giorno lavorano con passione e devozione.
Come Luciano Giambattista. Papà e nonno agricoltori, Luciano ha un'azienda zootecnica ad Alberona e sogna di recuperare un antico casale per avvicinare le persone alla terra.
Storie di chi nasce agricoltore, ma anche storie di chi sceglie con coraggio di lasciare una carriera avviata e mettersi in gioco.
Come ha fatto Michele Solimando, agronomo, che ha deciso ad un certo punto della sua vita di lasciare l'impiego presso il Consorzio di bonifica per seguire il sogno fatto di produzione di orzo e birra artigianale.
Stesso coraggio lo ha avuto Valentina Faccilongo che da ingegnere gestionale, lontana dalla propria casa, ha deciso di tornare a Lucera dove, da circa tre mesi gestisce una bottega in cui produce artigianalmente prodotti senza glutine, senza lattosio e senza uova, con il desiderio di far conoscere i suoi prodotti anche al di fuori dei confini locali.
Come da tradizione, dopo la dinamica di conoscenza dei venti contadini, la serata è proseguita con una gustosa cena preparata dai padroni di casa.
Una novità rispetto al primo ciclo è che i contadini ora aprono le porte delle loro masserie, non solo agli agricoltori ospiti, ma a chiunque voglia vivere in prima persona l'esperienza di condivisione e di relazione che le cene contadine regalano.
Per partecipare alla prossima #Contadinner è sufficiente accedere all'evento che tra qualche giorno sarà pubblicato sulla pagina Facebook di VàZapp'. Attraverso un link sarà possibile prenotare un posto a tavola e prendere parte ad un'esperienza che è molto più di una cena, è condivisione di visioni e sogni.