Sul piatto un budget di 35 milioni di euro e, stando ai termini del decreto, a decorrere dalla data di pubblicazione del provvedimento sul Bollettino ufficiale della Regione Campania ci sono 60 giorni di tempo per la presentazione delle domande di sostegno agli uffici competenti e la relativa documentazione tecnico – amministrativa,
Nella lettura di questo bando salta all’occhio una dimenticanza: la canapa. Infatti, non si potranno presentare domande di aiuto per realizzare impianti di trasformazione della canapa, a meno di non prevederne l’utilizzo come pianta officinale, e pur essendo la filiera canapicola riconosciuta tra quelle prioritarie del Psr Campania e la canapa da fibra inserita nell’elenco di prodotti oggetto della Politica agricola comune: l’Allegato 1 al Trattato di funzionamento dell’Unione Europea, disposto dall’articolo 38.
I beneficiari della misura 4.2 sono le imprese agro-industriali, ovvero le imprese che operano nel settore della lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli.
Gli investimenti devono riguardare la fase di lavorazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli in entrata previsti dall'allegato 1 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea, che comprendono, tra l’altro la canapa grezza e tutti i suoi sottoprodotti con esclusione dei filati.
Il bando ammette progetti solo nell'ambito delle filiere: ortofrutticola, florovivaistica, vitivinicola, olivicolo olearia, cerealicola, carne, lattiero casearia e delle piante medicinali e officinali.
Una clausola del bando consente però la possibilità di accedere ai finanziamenti anche nei casi in cui l'output del processo di trasformazione non rientri nell'allegato I al Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, un’apertura che sembra indirizzata ai prodotti food ottenibili con la canapa, esclusi dall'Allegato 1, ma la filiera canapicola resta esclusa dall’elenco di quelle previste dal bando stesso.
Tra i principali elementi di innovazione del bando approvato, rispetto alla passata programmazione nel corso della quale gli investimenti indirizzati al settore agroindustriale erano finanziati dalla misura 123, figurano l’eliminazione di limiti specifici per comparti produttivi e l’introduzione della filiera piante medicinali ed officinali.
L'intensità di aiuto pubblico è stata aumentata del 20% qualora gli investimenti siano collegati ad una fusione tra organizzazioni di produttori.
Con riferimento all'articolo 17, paragrafo 3, del Regolamento (UE) n. 1305/2013, l'intensità di aiuto massima del sostegno non deve eccedere il 90% della spesa per investimenti ammissibili. La gestione delle domande di sostegno è affidata gli uffici territoriali della Regione Campania.