Si è tenuto alla fine dello scorso dicembre l'incontro tra gli assessori regionali al Bilancio Vittorio Bugli e all'Ambiente Federica Fratoni e i rappresentanti delle associazioni di categoria in merito alla questione del demanio idrico regionale.

Una tematica che riguarda chi preleva acqua da torrenti e laghi e chi ne occupa lo spazio lungo gli argini o sopra gli specchi d'acqua con impalcature o terrazze, con ponti, cavi e tubi, con orti oppure in altro modo.
Da tempo si era aperto un tavolo su questa importante materia, dopo che la competenza è tornata dalle province alla Regione, e la riunione è servita a concordare le ultime questioni e a definire il lavoro futuro.

Per agevolare gli adempimenti delle imprese connessi al pagamento dei canoni demaniali del 2016, data l'impossibilità normativa di dilazionare l'imposta, viene ammesso di effettuare il pagamento della seconda rata del canone demaniale idrico - sia per il prelievo idrico che per l'occupazione di acque e suolo - entro il 30 aprile 2017.

Inoltre viene rinviato al 28 febbraio 2017 il termine per la presentazione delle dichiarazioni relative alla riduzione del canone di utilizzo del demanio idrico, per il prelevamento di acqua.

E' stato inoltre concordato di aggiornare la riunione del tavolo per affrontare complessivamente la materia del demanio idrico per l'anno prossimo.

Tariffe e regole del demanio idrico da quest'anno erano cambiate. La competenza nel 2016 è tornata alla Regione che ha uniformato i tanti regolamenti che c'erano, uno diverso per ogni provincia. Con regole e tariffe uguali dalla Lunigiana alla Maremma, dalla costa all'Appennino, tutto sarà più semplice.

Ma regole e tariffe diverse avevano colto impreparate alcune aziende. Da qui i provvedimenti presi e comunicati dalla Regione per cercare di fare ordine e riniziare un percorso burocratico più chiaro.