A Rotonda (Potenza) con la firma di un accordo, si è istituita, il 23 novembre 2016, la “Comunità del cibo e della biodiversità di interesse agricolo e alimentare dell’area Sud della Basilicata”. Si tratta dell’area del Pollino-Lagonegrese, che rientra nel versante lucano del territorio del Parco Nazionale del Pollino – un’area protetta da 192.565 ettari – posta a cavallo tra Basilicata e Calabria
 
“Dobbiamo vincere la sfida all’omologazione perché la biodiversità può avere un ruolo primario per il rilancio della nostra regione. Oggi, con la firma di questo accordo diciamo si ad un modello nuovo di comunità nel quale ognuno degli attori, dalle istituzioni alle scuole coinvolte, dai produttori ai consorzi di tutela, deve fare la propria parte per generare nuovi modelli di sviluppo" ha dichiarato l’assessore alle Politiche agricole della Basilicata, Luca Braia, intervenuto per la firma dell’accordo.
 
“I processi di cambiamento hanno effetti se una comunità nel suo insieme ne prende coscienza. Dietro la costituzione della comunità del cibo e della biodiversità c’è un patto territoriale che deve vedere tutti protagonisti attivi – ha sottolineato Braia, che ha ricordato come - in queste aree in cui non si può fare agricoltura intensiva, dobbiamo essere capaci di essere complementari nelle azioni e costruire un sistema virtuoso, nel quale i territori diventano caratterizzati proprio dalla loro tipicità, che è esattamente la diversità che va comunicata, promossa e venduta”.
 
Diverse sono le misure del Programma di sviluppo rurale della Basilicata 2014-2020 messe a disposizione delle imprese agricole che puntano sulla biodiversità e intendono fare un investimento economico e sviluppo. Dalla misura 10 (allevatori custodi, agricoltura integrata, semina su sodo) alla misura 11 sul biologico su cui sono a disposizione 87 milioni di euro e circa il 40% in più dei premi per il primo insediamento dei giovani.
 
“Proprio perché le caratteristiche di poca antropizzazione ci consentono di essere credibili per la pratica del biologico e aggredire un mercato enorme di persone che oggigiorno vogliono mangiare bene e mangiare sano – ha sottolineato Braia.
 
Oltre 2400 aziende si occuperanno di biologico in Basilicata nei prossimi anni per un totale di circa 74 mila ettari. Inoltre, la misura 16 relativa alle filiere e la misura 3.2 di imminente uscita per la promozione e valorizzazione delle produzioni di qualità, saranno altri strumenti economici per i territori.
 
“Abbiamo cominciato – ha concluso l’assessore Braia - il percorso di unificazione del testo unico sulla multifunzionalità in agricoltura che comprenderà agriturismo, turismo rurale e agricoltura sociale. Con la sfida aperta di arrivare ad utilizzare il 100% dei prodotti lucani nei nostri agriturismi che sono la vera porta dell’accoglienza in Basilicata”.