Gli ultimi dati disponibili confermano la quota del 9,1% dell’agroalimentare sul totale export nazionale. Il food and drink nazionale continua a contraddistinguersi positivamente sui mercati esteri, con un vigore che gli consente di spuntare una dinamica migliore delle vendite complessive italiane all’estero, che nei primi nove mesi del 2016 hanno solo registrato un timido risultato positivo (+0,5% su base annua).
Secondo le prospettive l’anno dovrebbe chiudersi con un dimezzamento della crescita rispetto a quella del 2015 sul 2014 (+7,5%). Le cause sono principalmente l’apprezzamento dell’euro sul dollaro ma soprattutto sulla sterlina. Dall’analisi dei principali mercati di destinazione, crescono le vendite dei prodotti agricoli sui mercati dei paesi Ue (+5,6%), mentre scendono quelle verso i paesi extra europei (-11,8%).
Per i prodotti dell’industria alimentare, il dato delle vendite extra Ue mostra un avanzamento rispetto al 2015 (+3,4%), nonostante i cali verso Turchia, Cina e i paesi del Mercosur, oltre a una dinamica positiva sui mercati Ue (+5,6%). In ripresa le esportazioni verso la Russia, nonostante il grosso peso negativo dell’embargo.