Fiere di Parma, organizzatore da 31 anni di Cibus, ha sottoscritto un accordo strategico con Slow food Promozione, organizzatrice del Salone del Gusto di Torino, per lavorare insieme in ottica di Cibus connect 2017, il nuovo format legato a Cibus e dedicato al made in Italy, che si svolgerà presso i padiglioni della fiera parmense.

L'obiettivo è valorizzare in Italia e nel mondo le competenze ed esperienze maturate rispettivamente con Cibus e il Salone del Gusto, in grado di favorire le aziende alimentari italiane sui mercati internazionali.
All'interno di Cibus connect, oltre agli abituali espositori di Cibus, ci sarà uno spazio dedicato ai produttori selezionati da Slow food: l'area accoglierà circa 100 produttori italiani legati in vario modo all'associazione, con espositori del Salone del Gusto, Slow fish e cheese.
Cibus promuoverà, parallelamente, le aziende alimentari italiane che tramite Federalimentare sono partner paritetico di Fiere di Parma.

"Questo accordo è una nuova tappa nella nostra interlocuzione con Fiere di Parma, iniziata nel 2011 - sottolinea Gigi Piumatti, presidente di Slow food Promozione - rappresentiamo due pezzi diversi del mondo della produzione alimentare e con questa iniziativa cerchiamo i punti di contatto, di dialogo e di confronto che possono essere utili alla crescita di entrambi gli ambiti.
I piccoli produttori hanno bisogno di trovare nuovi sbocchi di mercato, che riconoscano il valore del loro lavoro. Le grandi aziende hanno bisogno di trarre insegnamento da alcune intuizioni e alcuni valori, che sono stati coltivati in maniera fruttuosa dalle piccole aziende, patrimonio del nostro Paese"
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"Con questo accordo facciamo un ulteriore salto di qualità delle alleanze fra la fiera e i suoi espositori per la valorizzazione del Cibus e i suoi espositori - spiega Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma - dal rinnovo decennale dell'accordo con Federalimentare alla joint venture, con Fiere di Colonia fino alla collaborazione con Slow food la quale che stigmatizza, a livello mondiale, quella riconosciuta specificità delle imprese agroalimentari italiane, che non dipende dalla loro dimensione ma solo dalla loro pervicace vocazione alla qualità".