La battuta d’arresto di luglio non incide però negativamente sull’andamento dell’export nei primi sette mesi, che ha registrato un dato in valore in crescita del 2% rispetto al 2015. Tuttavia, il rallentamento del commercio internazionale, unitamente al leggero apprezzamento dell’euro sul dollaro, non lascia intravedere possibilità di crescita dell’export agroalimentare uguale a quella avuta nel 2015 (+7,4%).
Detto questo, il posizionamento dell’agroalimentare sull’export italiano totale rimane positivo e dinamico sui mercati esteri, in controtendenza rispetto all’andamento generale dell’export totale (-1,2%). L’analisi temporale mostra poi una diminuzione del grado di dipendenza dall’estero dell’Italia per i prodotti agroalimentari; si riduce infine l’incidenza dell’import sul totale degli scambi, mentre rimane elevata la dipendenza dall’estero dei prodotti agricoli.