E' quanto apprende AgroNotizie da concordi fonti confidenziali su Roma e Napoli, mentre si va chiarendo anche l’entità della somma necessaria a sbloccare quantomeno la prima annualità di bandi: dai 30 ai 40 milioni di euro di cofinanziamento regionale, a seconda dei tetti finanziari dei singoli bandi.
Come si ricorderà, lo scorso 16 maggio la Regione Campania non ha pubblicato i bandi sulla misura 10 del Psr Campania relativi all’annualità 2015, poiché si è scoperto che per una catena di errori, allo stato, non un euro risulta appostato nel bilancio triennale 2015-2017 della Regione Campania sulla quota di cofinanziamento regionale del Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale.
Da Via XX Settembre, non più tardi del 17 maggio parte una missiva, a firma di Giuseppe Blasi, capodipartimento alle Politiche comunitarie del Mipaaf, destinataria la presidenza della Regione Campania, che si trova nella singolare situazione di stallo.
Blasi consiglia, in uno, di avviare la procedura amministrativa di variazione del bilancio e di pubblicare comunque i bandi della misura 10, annualità 2016, che obbligatoriamente dovranno essere lanciati con una decina di giorni di anticipo sulla scadenza per la consegna da parte degli agricoltori della domanda cartacea, fissata per il 15 giugno.
Un’azione di emergenza, necessaria ad evitare da parte della Commissione europea la revoca della quota di compartecipazione del Feasr per ben tre annualità della misura 10, stimata da AgroNotizie in 19,4 milioni di euro. Soldi che, vista l’obbligatorietà del programma comunitario, finirebbero per gravare per intero sul bilancio della Regione Campania.
Quanto alla provvista che Regione Campania dovrà appostare sull’annualità 2016 di cofinanziamento del Feasr, AgroNotizie stima che trattasi di una somma tra i 30 e i 40 milioni di euro, finalizzata a dare copertura adeguata a tutte le misure più urgenti: biologico, attivazione dei Gal e primi bandi per le misure ad investimento.
Secondo indiscrezioni, detta provvista dovrebbe essere il frutto di una correzione al ribasso delle quote di cofinanziamento di altri due importanti programmi comunitari: il Fondo sociale europeo ed il Fondo europeo per lo sviluppo regionale: per i quali risulterebbero stanziati denari non utilizzabili nel triennio 2015-2017.