Il bosco come risorsa agricola, oltre che ambientale, sarà al centro delle scelte di politica agricola della Basilicata, una Regione il cui antico nome, Lucania, forse deriva proprio dal latino lucus (bosco) e dove, a fronte di una superficie agraria utile di oltre 42mila ettari, si staglia un patrimonio boschivo e forestale pari a 335mila ettari, in parte utilizzabile a fini agricoli.

Non a caso il dipartimento Politiche agricole e forestali sostiene l'iniziativa di Basilicata fiereRisorsa bosco” presentata il 22 marzo scorso, nella mattinata. L’assessore alle Politiche agricole e forestali Luca Braia, su tanto afferma: “E’ un’iniziativa che incrocia una tematica di ampio interesse quale la risorsa forestale, su cui la Regione Basilicata ha da qualche mese avviato uno studio, intraprendendo la direzione di una nuova gestione produttiva e di un cambio di passo con una riforma dell’intero comparto, diventata oggi inderogabile, che a breve sarà resa pubblica in dettaglio“.

“Abbiamo condiviso la proposta con gli organizzatori - afferma ancora Braia - e proveremo a discutere nel contesto dell’evento, in una giornata seminariale dedicata a cura del dipartimento, proprio i contenuti della nuova gestione, le linee di indirizzo e la valorizzazione del patrimonio forestale regionale oggi largamente sottoutilizzato”.

La risorsa bosco, oggi sottoutilizzata, nei piani della Regione Basilicata va resa produttiva attivando non solo le filiere tradizionali  (legno e turismo) ma anche quelle innovative: ”Penso alle filiere dell'energia da biomassa, con la quale è possibile ottenere crediti di carbonio, - continua Braia - ma soprattutto le filiere dell’agroalimentare: castanicoltura, funghicoltura, tartuficoltura, erbe officinali, miele, cinghiale, frutti di bosco”.

La Basilicata ha un potenziale non censito solo in fatto di boschi di castagno pari a 7800 ettari e parte di questi potrebbero entrare presto in produzione come castagneti da frutto. La Regione ha inoltre in atto un programma per proteggere l'agricoltura confinante con le aree boscate dall'attacco dei cinghiali, che comprende azioni di selecontrollo e di macellazione degli animali abbattuti, con valorizzazione delle carni degli animali abbattuti.
Senza contare il potenziale per quanto riguarda la fragolicoltua e i frutti di bosco, ancora da esplorare.

“A maggio si proverà, quindi, a riunire attorno alla risorsa bosco nel territorio della Provincia di Potenza tutti gli attori coinvolti - conclude l’assessore - per avviare un processo di formazione e di informazione sul tema, dal mondo dell'imprenditoria a quello della ricerca e dell'Università con il coinvolgimento diretto della Scuola di Scienze agrarie, forestali, alimentari ed ambientali dell’Università degli Studi di Basilicata, nell’auspicio che la Basilicata assuma un ruolo guida per le buone pratiche di gestione forestale, che possa focalizzare l’attenzione dell’intero mezzogiorno.”