L’incontro a Salerno tra Paolo De Castro, coordinatore S&D alla Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo ed una delegazione della Fedagri Confcooperative Campania, guidata dal presidente Alfonso Di Massa, tenutosi nella serata del 21 marzo, è l’occasione per rimettere sul tappeto un importante tema dell’agricoltura meridionale: la necessità di aggregare le imprese agricole, per fare massa critica e riuscire a stare su un mercato che si fa sempre più competitivo – mentre in queste ore si sta avviando a conclusione la manifestazione di Coldiretti a Bari contro l’eccesso di ribasso subito dai prezzi all’origine pagati alle imprese agricole.

L’incontro salernitano De Castro-Di Massa ha segnato anche un aggiornamento della questione del Pomodoro San Marzano dall’Agro Sarnese e Nocerino, che ha visto De Castro aprire uno spiraglio sull’opzione di estendere al prodotto fresco la denominazione S. Marzano Dop, mediante procedura autonoma: una strada difficile, ma percorribile.

E appena ieri il presidente di Fedagri Confcooperative Campania Di Massa ha dichiarato: “Ringraziamo Paolo De Castro per essersi reso disponibile ad incontrare una delegazione di Fedagri Confcooperative Campania. Non possiamo che essere concordi con De Castro sul fatto che solo cooperando ed aggregandosi le imprese potranno vincere le sfide europee, in un mercato globale. Le cooperative collaborano per definizione e la fiducia che De Castro ripone in questa forma di impresa ci incoraggia, anche come Federazione di rappresentanza, nel portare avanti gli interessi delle aziende e del settore agricolo ed agroalimentare”.

Per Di Massa , inoltre “Il confronto, segno di una grande apertura e predisposizione al dialogo, ci fa ben sperare in un risvolto positivo su alcune questioni a noi care, tra tutte la possibilità di estendere al prodotto fresco la denominazione di pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese Nocerino Dop. È una battaglia che in questo momento storico ci sta molto a cuore e che stiamo seguendo con attenzione e sulla quale non siamo disposti a cedere o ad arretrare, ne va della nostra economia, del futuro di un intero comparto”.