Tali modifiche, oltre a dipanare l’intricata matassa del Pomodoro San Marzano dell'Agro Sarnese e Nocerino – che è Dop limitatamente al prodotto pelato, mentre non gode di analoga protezione sul fresco – ovviamente avrebbe risvolti positivi per tutte le filiere agroalimentari italiane.
La soluzione prospettata, quella di riaprire il dibattito sul regolamento che attualmente regola l’etichettatura dei beni agroalimentari nella Ue trova il sì convinto di Agrinsieme Campania.
Il coordinamento regionale tra l’Alleanza delle Cooperative Italiane settore agroalimentare, Cia, Confagricoltura e Copagri, rappresentato dal presidente di Fedagri Confcooperative Campania, Alfonso Di Massa, commenta con queste parole l’intervento del ministro Martina: “Sosteniamo la proposta di apportare modifiche al Regolamento 1169 del 2011 che regola l’etichettatura dei prodotti alimentari. Tali modifiche permetterebbero di proteggere l’area di produzione e di estendere la denominazione protetta anche al prodotto fresco coltivato negli areali della Dop, con tutti gli accorgimenti per la tutela della produzione. Solo in questo modo saremo certi della qualità e dell’originalità assoluta del trasformato”.
Di Massa inoltre precisa “Le identità territoriali devono essere protette da imitazioni e da tentativi di contraffazione e fortunatamente fuori dalla zona di produzione nessuno può permettersi di evocare l’origine italiana del prodotto. Riteniamo giusta la posizione della Commissione europea, la quale tende per una tutela del prodotto San Marzano Dop e non della verità. A questo proposito rimarchiamo anche che le uniche varietà di pomodoro fresco San Marzano considerabili sono quelle che si producono nell'areale Dop e diretta alla trasformazione”.
Una precisazione d’obbligo, visto che le cultivar attualmente concorrenti alla produzione del San Marzano Dop nell’areale del Agro Sarnese e Nocerino, 41 comuni tra le province di Napoli e Salerno, sono la Kiros e la Smeg 20, ben diverse dalla altre quatto cultivar iscritte a registro varietale come “San Marzano” ma che nulla hanno a che fare con l’areale di produzione individuato dal disciplinare della denominazione di origine protetta.
Un'affermazione di stima verso la Commissione Ue, che smarca Agrinsieme Campania dalle posizioni anti Ue sostenute nelle varie istanze territoriali della Coldiretti in Campania e in polemica con le dichiarazioni del Commissario all'Agricoltura Phil Hogan.