Rilanciare l’aggregazione tra produttori agricoli e affinare il carattere della distintività delle produzioni agricole italiane e meridionali al fine di vincere la dura sfida posta dal mercato globale sui prezzi, tutelando il reddito delle imprese agricole. E’ questo il messaggio lanciato in una due giorni in Campania dall’eurodeputato Paolo De Castro, già presidente della Commissione agricoltura a Strasburgo.

Ieri sera De Castro è intervenuto a Battipaglia (Salerno) ad un incontro del Pd, dove si è confrontato con Francesco Alfieri, consigliere per l’Agricoltura del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, e con Corrado Martinangelo, della segreteria politica del ministro Maurizio Martina.

Successivamente De Castro ha incontrato a Salerno il gruppo dirigente di Fedagri Confcooperative Campania, attualmente impegnato per il rilancio della coltura del pomodoro San Marzano dell'Agro Sarnese e Nocerino e si è detto possibilista rispetto all'eventualità di registrare una nuova Dop per il San Marzano fresco“A condizione che vi siano i numeri in termini di domanda e offerta di prodotto - ha sottolineato De Castro - è possibile aprire una trattativa con Bruxelles”.

In mattinata di oggi De Castro è intervenuto al convegno “L’agroalimentare e il meridione nel mondo che verrà: nuove e vecchie tendenze, rischi e opportunità”, tenutosi al Dipartimento di Agraria di Portici (Napoli), durante il quale sono stati presentati i volumi “Sud Italia, una risorsa per la ripresa” del presidente della Svimez Adriano Giannola e “Cibo, la sfida globale” dello stesso De Castro.

In particolare, Paolo De Castro, incontrando a Salerno il presidente di Fedagri Confcooperative Campania Alfonso Di Massa, e da questi sollecitato, ha detto: “Il caso del pomodoro fresco San Marzano belga non è sanzionabile perché il seme San Marzano iscritto a registro varietale è ovunque coltivabile nell’Unione europea e perché la nostra Dop protegge solo il pelato. Ma a patto che il prodotto fresco belga all’atto della commercializzazione non evochi in alcun modo un’origine italiana, nel qual caso scatterebbe la tutela ex officio della nostra Dop, prevista dall’articolo 13 del Regolamento Ue 1151/2012”.

Alfonso Di Massa, che con Fedagri Confcooperative Campania esprime il presidente del Consorzio di tutela San Marzano dell’Agro Sarnese e Nocerino, Tommaso Romano, ha ricordato la proposta del Consorzio di tutela di estendere la protezione della Dop al prodotto fresco: “Si può tentare di proporre una nuova Dop sul San Marzano fresco - ha detto De Castro - anche senza puntare ad una modifica sostanziale del Regolamento sull’etichettatura, ma tenendo presente che oggi nell’areale di produzione della Dop sono in realtà coltivate cultivar diverse, Smeg 20 e Kiros, mentre esistono altre cultivar registrate che contengono nella denominazione l’indicazione San Marzano e che sono da ritenersi condizione ostativa alla registrazione della nuova Dop sul fresco”.

La soluzione prospettata da De Castro si differenzia da quella evocata dal ministro per le Politiche agricole Maurizio Martina, che insisteva proprio sull’obbligatorietà di tutte le indicazioni di origine e agronomiche in etichetta, perché punta sul caso singolo da proporre a Bruxelles.
“Che va però sostenuto con la forza dei numeri in termini di domanda e offerta di prodotto - sottolinea De Castro - necessaria per poter strappare alla Commissione una deroga alla normativa europea vigente, avendo come modello il precedente dell'aceto balsamico di Modena, la cui Igp oggi insiste su un areale più ampio ed è possibile realizzare con più uve rispetto all'aceto balsamico tradizione di Modena”.

Sul tema dell’aggregazione De Castro, sollecitato da Di Massa, ha detto: “Nei Psr esistono degli incentivi forti per l’aggregazione, la nuova Ocm unica consente le più varie forme di aggregazione, sono da sollecitare tanto i contratti di rete quanto le cooperative e le Op, ma soprattutto occorre oggi vincere una mentalità che spinge ancora l’agricoltore a correre da solo, in una competizione dove è destinato in questo modo a soccombere”.

Per De Castro: "Nelle crisi di prezzo si scatena immancabilmente una caccia al colpevole, che però in realtà non esiste; le soluzioni sono altrove".

Per stimolare gli agricoltori meridionali De Castro ha proposto: “Viaggi studio in Trentino e al centro Nord, così che possano rendersi conto che solo uniti, concentrando l’offerta, è possibile strappare prezzi migliori, ma anche migliorare le produzioni, producendo innovazione”.