A dirlo i dati di Rete rurale nazionale, che ha pubblicato il report contenente i dati del disimpegno automatico del Fondo europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale sui Programmi di sviluppo rurale 2007-2013 al 30 dicembre 2015 completi dell’avanzo di gestione del cofinanziamento nazionale che sarà riassegnato - nei bilanci di Stato e Regioni - sull'omologa programmazione comunitaria 2014-2020.
Si salva solo il Molise, che, come noto, è stata la prima Regione d’Italia a comunicare l’avvenuto raggiungimento al 100% del proprio obiettivo di spesa per il Psr 2007-2013. Nel complesso si configura una situazione un po’ più pesante in termini assoluti e meno grave in termini percentuali di quella già diffusa da Rete rurale nazionale tra fine gennaio ed i primi di febbraio, e ripresa da Agronotizie lo scorso 2 febbraio.
E’ pertanto più grave del previsto in termini assoluti anche il ritardo di spesa delle Regioni meridionali in obiettivo convergenza che assomma a 59 milioni e 279mila euro in termini di quota di cofinanziamento regionale e statale, che verrà impegnato sulla programmazione 2014-2020. Lo stesso valore, per il Sud Italia più la Sardegna ammonta ad oltre 75 milioni di euro.
In soldoni, le Regioni meridionali e la Sardegna, con esclusione del Molise, nel 2007-2013 hanno fatto mancare al settore agricolo ben 174,25 milioni di euro sul Programma di Sviluppo Rurale, tra disimpegno automatico del Feasr e cofinanziamento nazionale non speso e rinviato.
Unica Regione meridionale - in transito verso l’obiettivo competitività - ad evitare il disimpegno automatico è il Molise.
Prima Regione italiana per disimpegno automatico in valore assoluto si conferma la Campania, che con 35,8 milioni di euro restituiti a Bruxelles, strappa il titolo di peggior performance in percentuale del programmato alla Calabria, perdendo fondi comunitari pari al 3,24% del Feasr programmato. Pertanto, in Campania i fondi nazionali da riprogrammare sono pari a 22,55 milioni di euro.
La Regione Calabria perde sul Feasr 20,57 milioni di euro e ha fondi statali e regionali da riprogrammare per altri 20, 57 milioni.
In Sicilia a fronte di un disimpegno automatico di 20, 94 milioni di euro, c’è un ritardo di spesa nazionale da 14, 83 milioni di euro. Ma su queste due cifre pesa come un macigno la vicenda delle misure agroambientali a superficie, sulle quali incombono le revoche dei finanziamenti disposte dal Tar Sicilia, che se fossero rese esecutive potrebbero far cambiare di molto gli importi.
In Basilicata ad 8,65 milioni di euro di disimpegno automatico fanno da contraltare risorse nazionali non spese e da riprogrammare per altri 6,13 milioni di euro.
La Puglia sfiora invece il 100% dell’obiettivo di spesa, con un disimpegno automatico di appena 523mila euro ed una spesa da riprogrammare di soli mila 376mila euro.
La Sardegna – Regione in obiettivo competitività – a fronte di 12,66 milioni di euro di disimpegno automatico sul Feasr – ha fondi nazionali da riassegnare sulla nuova programmazione per 15,79 milioni.
Molte Regioni meridionali sono già corse ai ripari per velocizzare la spesa e ottimizzare l’utilizzo delle risorse, in vista dell’attuazione del nuovo programma, ormai avviato. Una manovra necessaria, perché con i Psr 2014-2020 il disimpegno automatico regionale non sarà più restituito direttamente a Bruxelles, ma finirà prima su una riserva unica nazionale, dove finiranno per attingere le Regioni più virtuose con programmi in overbooking.
Psr 2007-2013: Emilia Romagna, Lombardia e Umbria le più virtuose al Nord