L’export agroalimentare di qualità cresce e apre ai nuovi mercati. Parallelamente a questo diventa necessario un controllo costante delle produzioni certificate che rappresentano l’eccellenza del made in Italy a tavola. Se ne è parlato giovedì 10 marzo 2016 al Mipaaf, durante la conferenza stampa di presentazione del progetto di monitoraggio collettivo in Europa per Dop e Igp, con i dati illustrati relativi al 2015.

Nel corso dell’anno scorso sono stati effettuate 800 verifiche da un minimo di 4mila a oltre 20mila controlli sulle denominazioni Aceto Balsamico di Modena Igp, Grana Padano Dop, Parmigiano Reggiano Dop, Prosciutto di Parma Dop e Prosciutto di San Daniele Dop in vari paesi come Danimarca, Germania, Inghilterra, Francia, Austria, Belgio, Lussemburgo, Olanda, Polonia e Repubblica Ceca.

Solo così facendo sistema si possono tutelare i prodotti di bandiera – ha sottolineato Giuseppe Liberatore, presidente di Aicig (Associazione italiana consorzi indicazioni geografiche) – ovvero sviluppando strategie trasversali e collettive, anche e soprattutto fuori dai confini nazionali, dove il mercato cresce e si apre a nuove realtà. A fare sistema dovranno essere però non solo le aziende, ma tutti i diversi mondi produttivi attraverso i consorzi e i soggetti istituzionali aventi tale scopo, e in primis, il Mipaaf, senza il quale tutto questo non sarebbe possibile”.

Se il comparto agroalimentare vuole raggiungere l’obiettivo di 50 miliardi di fatturato da export è necessario trovare nuove modalità di promozione e stabilizzazione della crescita del settore nel suo complesso – ha commentato Stefano Berni, direttore del Consorzio Grana Padano DopUna crescita che si deve accompagnare di pari passo con un'accurata conoscenza del mercato, attività di formazione, di monitoraggio e tutela, per evitare che il “settore” delle imitazioni si avvantaggi del trend positivo”.

Il sistema che abbiamo ideato è reso possibile dal sostegno economico del Mipaaf – ha ricordato Federico Desimoni, direttore del Consorzio di tutela dell’Aceto Balsamico di Modena Igpda sempre favorevole ad attività collettive e coordinate tra diversi Consorzi di tutela, oltre a trovare la sua naturale conclusione negli interventi di tutela ex officio che l’Ispettorato controllo qualità e repressioni delle frodi fa in tutta Europa.
Il progetto prevede una presenza e un’azione diretta sui mercati, che permette la rilevazione di molte informazioni relative ai prodotti originali e genuini, a quelli di imitazione ed evocativi, o addirittura in merito a casi di contraffazione vere e proprie. E’ un lavoro che permette di conoscere meglio e presidiare il mercato reale, oltre che incidere su di esso, non solo con azioni repressive, ma pure sviluppando dinamiche positive di maggior conoscenza dei prodotti e di collaborazione con il mondo della distribuzione
”.

E’ un importante passo per fare sistema – ha invece affermato Riccardo Deserti, direttore del Consorzio del Parmigiano Reggianooltre a dare continuità a questa nuova modalità operativa, occorre agire anche a livello comunitario. Infatti, con il pacchetto qualità abbiamo ottenuto la protezione ex officio come principio giuridico. Ora bisogna lavorare per far sì che in tutti gli Stati membri le autorità nazionali assicurino concreta ed efficace azione di tutela per i tanti casi che il sistema delle filiere Dop e Igp è attualmente in grado di rintracciare e notificare”.