Nel villaggio locale, medico, farmacista e insegnante rappresentavano il mondo della conoscenza e componevano, insieme con il prete, il sindaco e il comandante dei carabinieri, una cerchia di autorità verso cui la semplice cittadinanza tendeva a mantenere un atteggiamento deferente fino alla sottomissione, in ragione del gap socio-culturale che separava i due livelli gerarchici.

Nel villaggio globale, questa verticalità è stata sostituita da un'orizzontalità critica che talvolta sconfina nell'eccesso opposto, in una sorta di equivalenza delle opinioni per la quale tutti gli attori si sentono non solo legittimati, ma anche titolati a esprimere la propria opinione su qualunque argomento.

La conoscenza non è più considerata un valore intangibile e la parola dell'intellettuale, dello scienziato, di chi ha studiato e acquisito competenze tende a sfumare in una mera opinione. Anzi: in un parere. Uno dei tanti.

Il libro Parola di scienziato: la conoscenza ridotta a opinione, a cura di Francesca Dragotto e Marco Ferrazzoli, edito da UniversItalia, ha lo scopo di illustrare, attraverso alcune buone e cattive pratiche, il legame tra questo atteggiamento e il processo di corruzione, banalizzazione e fraintendimento che spesso si verifica nella comunicazione della scienza e della conoscenza.

Dopo l'introduzione di Marco Ferrazzoli sulla "Teoria e tecnica della divulgazione della conoscenza", nella premessa Francesca Dragotto tratta il tema "Through the cracked looking glass. La comunicazione scientifica, pegno ineludibile all'esistenza sociale della scienza?". Seguono i contributi di Alessia Bulla "Vaccini sì, vaccini no? una scelta mai serena" e "Mangiar sano e salutare, ossessione del nuovo millennio" di Anna Maria Carchidi con Marco Cirilli.
"In vivo o in vitro? La sperimentazione animale" è illustrato da Isabella Cioffi e Valerio Congeduti parla di "Un rischio non calcolato: il processo dell'Aquila".
Viola Rita nel capitolo successivo affronta il tema de "Il Bosone di Higgs: la particella più famosa del mondo" mentre Renato Sartini quello de "Il global warming".

Ad occuparsi della questione "Omeopatia: legale ma non scientifica" è Diego Scipioni, di "Stamina, un anno (e oltre) di parole" è invece Gianluca Viscogliosi. Luciano Celi si pone infine l'interrogativo: "Scienza, ci si può fidare?".

TitoloParola di scienziato: la conoscenza ridotta a opinione
Editore: UniversItalia
Pagine: 299
Prezzo: Euro 14,00
In libreria: dicembre 2014