La raccolta del kiwi è entrata ormai nel pieno e le prospettive per i produttori sembrano meno ottimistiche rispetto al buon andamento dell'actinidia nella scorsa campagna. Naturalmente è ancora presto per dirlo, ma le prime stime vedono una crescita diversificata nelle varie Regioni, e comunque la produzione nazionale di kiwi è stimata in aumento del 8-10%. Le conferme però arriveranno solo a campagna conclusa, ma la tendenza sembra essere questa.
Di conseguenza, le attese sui prezzi inducono le quotazioni al ribasso rispetto al 2014. Ci vuole davvero molta cautela a parlare di prezzi in questo momento, ma i primi dati parlano di 0,47-0,50 euro/kg. Come ribadito si prevede un calo netto rispetto alla campagna 2014-2015, che ha spuntato prezzi superiori a 0,70 euro/kg. Bisognerà attendere la fine della campagna per vedere i dati reali sulla produzione di kiwi, anche a livello europeo, e specialmente con la partenza dei mercati.
Con l'avanzamento della commercializzazione si potrà riuscire a capire la tendenza dei prezzi e quindi della redditività reale.
Sicuramente se questi prezzi dovessero essere confermati, guardando al costo medio di produzione, solo il coltivatore diretto otterrebbe una remunerazione, mentre sia l'imprenditore puro (astratto) che l'azienda in economia (caso reale) non coprirebbero i costi di produzione.
L'actinidia è una delle colture frutticole principali per l'ortofrutta italiana, e specialmente per l'Emilia Romagna. Nella Regione, in riferimento al 2014, stando ai dati della Direzione generale Agricoltura, si contano 4176 ettari di actinidia, di cui 3772 in produzione, per una produzione totale di 918.680 quintali di kiwi. Grande è poi l'incidenza della Provincia di Ravenna sul totale regionale. Infatti nel ravennate, secondo i dati forniti dalla Provincia, la superficie totale coltivata ad actinidia è di 3087 ettari, di cui 2808 ha in produzione e 279 ha ancora non produttivi.
Per questo rileviamo che la Provincia di Ravenna detiene il 70% dell'intera superficie regionale, e il 72% di quella attualmente in produzione. Vorremmo terminare questo commento di confronto annate agrarie 2014/2015 e di previsioni per l'actinidia, rilevando che risulta nettamente più semplice gestire l'offerta di questo prodotto, in quanto è un frutto molto biologico e a lunga conservazione.
In aggiunta si consiglia ancora di ampliare i mercati globali nuovi e soprattutto incentivare l'export, con una forte azione promozionale, informativa e di consumo.
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