Danni alle pregiate coltivazioni di bergamotto e agli uliveti in Calabria, ma anche viabilità interrotta con paesi e aziende agricole isolate a causa delle frane. E’ quanto emerge dal primo monitoraggio della Coldiretti sugli effetti nelle campagne del maltempo che si è abbattuto su un territorio fragile come la Calabria dove il cento per cento dei Comuni ha parte dei territori a rischio per frane e alluvioni.
Da venerdì nuovi danni anche in Campania, specie in provincia di Salerno, segnalati sia da Cia che Coldiretti, che sta valutando di chiedere l’allargamento del territorio destinatario della dichiarazione di Stato d’emergenza nazionale.
E la Regione Puglia nelle prossime ore chiederà la proclamazione dello Stato d’emergenza nazionale per 35 comuni colpiti dall’ondata di maltempo del 10 – 20 ottobre.
Danni ancora incalcolabili in Calabria, dove risulta colpita sia l’area tirrenica che quella jonica.
“L’interruzione dei collegamenti - sottolinea la Coldiretti - rende più difficile una valutazione dei danni. Intere aziende sono finite sott’acqua. Colpiti oliveti e piantagioni di bergamotto".
"La tropicalizzazione del clima con il ripetersi di eventi estremi – conclude la Coldiretti - ha reso il territorio calabrese più vulnerabile”.
“La Cia – dice Alessandro Mastrocinque, presidente dell’organizzazione in Campania - sta monitorando la situazione in provincia di Salerno e con le istituzioni preposte valuteremo eventuali azioni a tutela delle imprese agricole; avevamo già ricordato al ministro Maurizio Martina, in occasione della nostra assemblea nazionale, che servono interventi urgenti per evitare che altre imprese agricole si ritrovino sott’acqua”.
Parla senza mezzi termini di una nuova emergenza in Campania Coldiretti, che si riserva di valutare se chiedere un allargamento dello Stato d’emergenza a parte della provincia di Salerno: "Nel salernitano - commenta Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Campania – ci sono gravi danni in particolare nell'Agro Nocerino e nella Valle dell'Irno. Ci risultano perdite ingenti a centinaia di ettari coperti per circa l'80% da serre, dove erano in fase di piantumazione le colture orticole. L'esondazione degli affluenti del Sarno ha spazzato via macchine e piantine. Stiamo valutando la possibilità di chiedere per queste zone lo stato di emergenza, così come è avvenuto nel Sannio".
Ma le piogge di venerdì hanno creato forti disagi anche in provincia di Napoli, in particolare nell'area tra Afragola, Frattamaggiore, Casandrino e Melito.
Il presidente di Coldiretti Campania, Gennnaro Masiello, chiede al presidente della giunta campana Vincenzo De Luca e al ministro Martina “Un approccio di sistema” al problema del dissesto idrogeologico della Regione, che affronti anche la "crisi di ruolo" dei Consorzi di Bonifica.
Intanto, nella tarda serata di venerdì dalla Puglia l’assessore regionale alla Protezione civile, Antonio Nunziante, comunica che la Giunta regionale sta predisponendo l’atto per la richiesta alla presidenza del Consiglio dei ministri della dichiarazione dello stato di emergenza, dopo "gli eventi meteorologici avversi e di eccezionale intensità e gravità che hanno colpito l’intera Regione tra il 10 e il 22 ottobre scorsi". Ben trentacinque i comuni colpiti, 23 in provincia di Foggia, compreso il capoluogo, 5 in provincia di Lecce, 4 a Taranto, compreso il capoluogo ed un comune in provincia di Brindisi.
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Autore: Mimmo Pelagalli