Il mercato dell'olio d'oliva mantiene sia in Italia che all'estero un profilo negativo, con la previsione di un aumento della produzione nazionale del 60% e il recupero di quella spagnola, e spinge ulteriormente al ribasso i livelli di prezzo.

Lo dice l'Overview di Ismea, che vede ancora stallo per i mercati vinicoli nazionali, con previsioni al rialzo per la vendemmia francese e una contrazione per la produzione spagnola.

Per quanto riguarda il comparto zootecnico, mantengono un andamento leggermente negativo le quotazioni dei suini da macello, mentre una domanda vivace con scambi regolari si riscontra nel mercato degli avicoli. Rallentamento nei consumi per i conigli, a causa dei forti rincari nei prezzi per la carenza di offerta.

Per quanto riguarda i bovini, si attende un eventuale sblocco delle importazioni dalla Francia, ma i condizionamenti determinati dall'emergenza Blue tongue sembrano molto evidenti. Per questo sul mercato nazionale i prezzi dei vitelloni, data la scarsa affluenza di capi nei centri di macellazione, hanno potuto ancora beneficiare di aumenti, al pari delle carni, anche se i consumi mantengono un andamento fortemente critico.

Il mercato dei prodotti lattiero-caseari, in particolare il mercato europeo e internazionale, si mostrano entrambi lievemente più dinamici, con rincari del latte scremato in polvere e del burro. Ancora fiacco, invece, il mercato nazionale. Positivo l'andamento per il comparto ovino, con prezzi del latte di pecora ai livelli più alti di quelli dell'anno scorso.

Passando invece ai mercati ortofrutticoli, l'andamento climatico di questi giorni ha di fatto determinato la conclusione della campagna di commercializzazione per gran parte delle ortive estive di pieno campo, mentre per la frutta c'è una relativa stabilità per mele e pere, mentre diminuiscono le quotazioni delle uve da tavola.

Sul mercato cerealicolo, rimane ancora difficile la situazione del frumento duro, con scambi al momento molto contenuti. In aumento, al contrario, i listini di frumento tenero, mais, orzo, soia e girasole, grazie anche alla positiva evoluzione riscontrata sui mercati internazionali nella settimana del “riscatto delle commodity”.