Fra i fattori principali della crisi, le pressioni dall'estero, i problemi di smaltimento in Europa che nel sud-est asiatico, oltre all'embargo e crisi russa. Sul fronte dei formaggi grana c'è in previsione una lenta ripresa degli ordini, dopo la pausa estiva delle contrattazioni, e di un graduale ridimensionamento dell'offerta. La produzione di Grana Padano si è ridotta del 3,6% su base annua, mentre il Parmigiano Reggiano scende più lentamente, con il dato di produzione che fino al mese di luglio ha fatto segnare solo un meno 1%.
Ancora flessione per i prezzi del latte crudo alla stalla, con un valore a luglio di 35,43 euro al litro. Situazione in miglioramento per i bovini da carne, con prezzi in graduale ma progressiva ripresa, così come per gli avicoli, mentre resta critica la situazione del mercato dei suini.
Rincari in linea con gli andamenti stagionali sono previsti inoltre per le uova, in un mercato più sostenuto anche per i conigli, data la scarsa pressione dell'offerta nazionale. I cereali hanno visto un calo dei listini dei frumenti sia in Italia che all'estero, sia per l'evoluzione dei raccolti che per la conferma delle buone rese.
Miglioramenti anche per il comparto ortofrutticolo, sia per mele e pere, che per le pesche e nettarine da qui a fine settembre. In frenata il mercato dell'uva da tavola, con il prodotto nazionale che sta scontando un rallentamento dei consumi e qualche problema di tenuta qualitativa.Rialzo per gli ortaggi e per le patate, quest'ultime interessate da una riduzione delle rese, attesa anche in tutto il resto d'Europa.
Analizzando invece la situazione dei vini, il mercato si conferma ancora abbastanza fermo. Le attenzioni sono rivolte alla nuova vendemmia, che si preannuncia ottima dal punto di vista qualitativo e in crescita sotto il profilo della produzione. Crescono infine le quotazioni degli oli d'oliva vergini e lampanti, con scorte spagnole più che dimezzate in un anno.