Mercoledì 17, al padiglione di Expo “Cibus è Italia – Federalimentare”, è stata presentata la ricerca dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, Fiere di Parma e Federalimentare sull'innovazione come la ricetta per il successo dell'industria alimentare italiana e la valorizzazione del nostro export. Dalla ricerca emerge che nel periodo 2007-2013 la crescita delle imprese alimentari italiane è stata trainata soprattutto dai mercati esteri, evidenziando l'importanza dell'internazionalizzazione per la competitività.

Oltre il 70% delle aziende ha dichiarato che in questo periodo l'export estero è cresciuto. Investimento nell'innovazione dei processi produttivi e sviluppo di nuovi prodotti sono le due strategie fondamentali per ricercare sempre più opportunità di sviluppo internazionale. La ricerca si basa su un questionario strutturato, preparato dal Laboratorio Ucsc/ExpoLab dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e Fiere di Parma, poi sottoposto ad un campione rappresentativo delle aziende alimentari italiane, con l'obiettivo di individuare le performance economiche, competitive e sociali delle aziende del sistema alimentare italiano e i fattori che hanno consentito di raggiungere risultati eccellenti.

L'industria alimentare del Belpaese conta 58mila imprese, di cui 13.300 società di capitali e 6.250 imprese industriali con più di nove addetti, con un fatturato aggregato di 133 miliardi. Il settore è creciuto a un tasso annuo medio del 3,87%, nel periodo 2007-2013, mentre dal punto di vista della redditività, il rapporto Ebitda/vendite si attesta sull'8,51% medio nei sette anni in esame.

La ricerca ha inteso valutare se e in che misura esista una relazione statisticamente significativa tra crescita dei ricavi, redditività aziendale e dimensione aziendale. Sotto questo aspetto, l'analisi delle correlazioni mostra alcuni elementi interessanti. C'è una correlazione positiva tra dimensione e redditività, riscontrata in particolare nei settori pasta, dairy, snack e acqua/bevande, oltre a una correlazione significativa tra dimensione e crescita.

La seconda fase della ricerca è funzionale a tale obiettivo e si basa sulla somministrazione di un questionario alle 120 imprese caratterizzate da maggiore competitività e rappresentative dei diversi comparti. Tutto ciò è volto ad analizzare le strategie e il posizionamento competitivo delle imprese attraverso la rilevazione non solo di dati quantitativi, ma anche di opinioni, attese, percezione dei rispondenti.

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