"Con cinque milioni di euro diamo un primo aiuto concreto, documentato e certificato agli alluvionati del Metapontino".

Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, che ha incontrato  il 3 aprile scorso nella sala consiliare del Comune di Bernalda il Comitato Terre Joniche. L'incontro ha fatto seguito a quello dello scorso 30 luglio, organizzato sempre a Bernalda, per affrontare il tema legato ai danni provocati dalle alluvioni del 2013 (ottobre e dicembre) e per fare il punto sul dissesto idrogeologico in Basilicata.

I danni ai privati nelle alluvioni dell’autunno del 2013 ammontarono complessivamente a circa 45 milioni di euro e riguardarono le aziende agricole del Metapontino per almeno 27 milioni. Per le colture danneggiate attestate nelle zone sottoposte tra le foci dei fiumi Bradano, Basento, Sinni e Cavone, erano stati richiesti dal Comitato Terre Joniche interventi straordinari, al di fuori dei canali ordinari, quali Psr e Fondo di Solidarietà Nazionale.

Gianni Fabbris, portavoce del Comitato Terre Joniche e leader regionale dell’Altragricoltura dice ad AgroNotizie: ”Sul tema dei danni agli alluvionati dell’autunno 2013 prendiamo atto che la giunta regionale della Basilicata - con l’iscrizione a bilancio di questi 5 milioni di euro per il primo anno - mantiene le promesse e ora si attiva per chiedere una mano allo Stato centrale.”

L’accordo tra il Comitato Terre Joniche e Regione Basilicata prevede una compartecipazione al danno in ragione di un terzo per soggetto: ”Avevamo chiesto che gli alluvionati del 2013 si accollassero un terzo del valore dei danni, mentre il restante 66% potesse essere a carico di Stato e Regione e ripartito in tre anni finanziari e la giunta si è mossa proprio in questa direzione" sottolinea Fabbris.

La Lucania soffre di un annoso dissesto idrogeologico, che necessita di interventi di protezione del territorio, senza i quali anche l’agricoltura rischia di pagare un prezzo elevatissimo e il presidente Pittella in proposito dice: “Stiamo provando a mettere in campo iniziative con la Banca europea degli investimenti perché investa 200 o 300 milioni di euro. A tasso zero il cinquanta per cento, mentre della restante parte se ne farebbe carico la Regione con il fondo Fesr e con il 30 per cento delle anticipazioni dell’Imposta sulle estrazioni petrolifere”.

Pittella ricorda: ”Il fabbisogno sul dissesto idrogeologico in Basilicata vale 900 milioni di euro. Io spingo per un investimento di almeno 300, anche grazie ai fondi nazionali.” La regione Basilicata nel tentativo di proteggere le aree urbane ha a attivato cantieri forestali e le Vie Blu. “Si tratta del ripristino degli alvei attraverso le "cave assistite" – ricorda il presidente - grazie alla collaborazione con gli imprenditori privati”.