Lo stop all’importazione di diversi prodotti agroalimentari europei deciso dal Governo russo e che tanto negativamente ha contribuito, in maniera diretta ed indiretta, sui risultati della campagna ortofrutticola del 2014 e che continua a determinare gravi conseguenze per i produttori, vede l’impegno della Commissione Europea a dare continuità alle misure di emergenza prolungando fino al 7 agosto 2015 i termini per usufruire dei ritiri straordinari di prodotti ortofrutticoli a sostegno dei produttori europei.
Il Regolamento UE 1371 prevede per l’Italia nuovi quantitativi per il ritiro pari a 12.200 tonnellate di frutta di cui 8400 di mele e pere e 3800 di prugne, uva da tavola e kiwi e ripropone invariati tutti gli altri aspetti di gestione dei ritiri e gamma di prodotti già presenti nel precedente Regolamento.
“Il danno subito dall’ortofrutta italiana a causa dell’embargo russo - dichiara Marco Salvi, presidente di Fruitimprese - è pesantissimo e di difficile quantificazione se si considera che solo per i danni diretti abbiamo subito un mancato export in Russia per un valore pari ad almeno 60 milioni di euro che è il valore dell’export ortofrutticolo del 2013 e che il mercato russo, con i suoi 150 milioni di consumatori, ha rappresentato in questi ultimi anni uno degli sbocchi fondamentali per l’ offerta europea che nel 2014/2015 non ha trovato sbocco concentrandosi sui mercati tradizionali europei e determinandone un grave appesantimento”.
“Con gli interventi comunitari – dichiara Davide Vernocchi, presidente del Settore Ortofrutticolo di Fedagri-Confcooperative - il ministero ha fatto sentire la sua voce, portando un importante contributo a favore della produzione nazionale. Oggi però siamo critici perché non sono stati condivisi i criteri di ripartizione all’interno degli Stati membri. Cito ad esempio il caso delle mele quando l’assegnazione per la Polonia è passata dal 10% del primo provvedimento al 76% del secondo provvedimento adottando criteri per noi inaccettabili. L’Italia, insieme alla Francia e alla Spagna si faranno portavoce di una azione di pressione sulla Commissione Europea affinchè si rivedano i criteri di ripartizione tenendo conto anche dell’impatto del Regolamento sulla produzione di frutta estiva considerato che l’embargo dovrebbe terminare il 7 agosto 2015”.
Ad aggiungere ulteriori elementi di discussione nell’ambito del complesso problema della gestione di crisi gravissime per il settore come quella dell’embargo russo si colloca l’intervento di Ibrahim Saadeh, presidente di Italia Ortofrutta, che sottolinea l’inadeguatezza degli strumenti a disposizione del mondo organizzato per fronteggiare crisi di questa portata.
“Gli strumenti di prevenzione e gestione delle crisi a nostra disposizione – dichiara il presidente Saadeh - si sono costantemente rivelati inadeguati per fronteggiare i problemi degli ultimi anni, dall’escherichia coli all’embargo russo. Noi abbiamo idee e proposte già fatte pervenire alle Autorità competenti per rendere più efficaci gli strumenti di gestione delle crisi contenuti nell’Ocm Ortofrutta".
"Sarebbe prioritario – riporta Saadeh tra le proposte – che venisse riconosciuto un adeguamento del prezzo di ritiro dei prodotti ai costi di produzione; riteniamo inoltre indispensabile che lo strumento della prevenzione e gestione delle crisi debba avere una gestione pluriennale e non annuale; ed ancora consideriamo molto importante che la beneficenza possa essere pianificata e realizzata su tutto il territorio europeo e non solo su quello nazionale".
Il direttore generale Mipaaf Felice Assenza evidenzia l’impegno profuso dal ministero ed in particolare dal Ministro in prima persona, nella gestione di questa delicata crisi nel corso del semestre di Presidenza.
“Abbiamo lavorato a stretto contatto con la Commissione e le misure sono state attivate tempestivamente - dice Assenza - Vorrei rammentare che oltre al settore dell’ortofrutta sono state attivate anche iniziative importanti a sostegno del comparto lattiero, in primis ricordo la misura di stoccaggio privato dei formaggi. Per ultimo, evidenzio che siamo rimasti, invece, insoddisfatti delle assegnazioni dei quantitativi di prodotto dell’ultimo regolamento delegato dell’ortofrutta che non rispecchiano le reali situazioni dei flussi produttivi. In tal senso abbiamo già invitato il Commissario e la DG Agricoltura a rettificare il regolamento sulla base delle richieste dell’Italia, in particolare per le mele, le pere, gli agrumi ed alcuni ortaggi di stagione”.
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