"E’ particolarmente pesante - sottolinea Coldiretti - il bilancio nel primo mese successivo all’embargo scattato dal 7 agosto con il divieto all’ingresso di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce. Dall’analisi è evidente – precisa Coldiretti - che le tensioni politiche hanno avuto riflessi anche sugli scambi anche di prodotti non colpiti direttamente dall’embargo, ma particolarmente significativi per l’Italia".
"Il fatto che già ad agosto si era verificato un taglio di 33 milioni di euro nelle esportazioni italiane nel Paese di Putin dimostra che - spiega Coldiretti - la situazione è destinata a peggiorare nel tempo con l’esaurirsi delle scorte. Ai danni diretti - conclude Coldiretti - vanno aggiunti quelli indiretti determinati dalla diffusione sul mercato russo di imitazioni low cost dei prodotti italiani che rischiano di scalfire l’immagine dei prodotti originali nel tempo, dal parmesan al provolone, dalla mozzarella al salame".
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Fonte: Coldiretti