E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’inflazione a settembre. Si tratta di un rialzo congiunturale che è il risultato della pesante ondata di maltempo che ha distrutto le coltivazioni nelle campagne dove sono state toccate quotazioni insostenibili per le principali produzione.
In generale per il settore alimentare si registra un calo dei prezzi dello 0,2 per cento rispetto all’anno scorso con flessioni che riguardano la frutta (-4,6 per cento) e la carne suina (-0,7 per cento); aumentano leggermente i prezzi del pollame (+0,4% su base annua) e delle altre carni (0,5 per cento). L’effetto del maltempo rischia di compromettere ulteriormente i consumi che gli acquisti familiari di frutta e verdura degli italiani sono crollati di oltre il 20 per cento negli anni della crisi per un quantitativo che nel 2014 è sceso addirittura al di sotto dei 400 grammi per persona raccomandati dal Consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo l’analisi della Coldiretti.
La Cia ricorda che solo quest’anno gli italiani hanno ulteriormente tagliato su latte e derivati (-4,8 per cento), sulla carne di maiale (-4,8 per cento), sulle uova (-2,8 per cento), sull’ortofrutta (-1,1 per cento), così come su vino (-2,8 per cento) e acqua minerale (-1,4 per cento). Ma non sono solo le quantità a essere ridotte: dall’inizio della crisi a oggi le famiglie hanno cambiato radicalmente abitudini e modi di fare la spesa al supermercato. Pur di risparmiare, infatti, il 53 per cento gira più esercizi commerciali dove compra in base a sconti, promozioni e offerte speciali; il 42 per cento privilegia i cosiddetti “formati convenienza”; il 32 per cento abbandona i grandi brand per le marche più economiche e i prodotti di primo prezzo e il 24 per cento ricomincia a fare cucina di recupero, evitando sprechi e avanzi in cucina.
"Il Paese, le famiglie italiane, che continuano a considerare prioritario il massimo risparmio, il minimo indispensabile - sottolinea Copagri in una nota - Hanno bisogno di una scossa che può venire solo dall'immissione in circolazione di nuova e sostanziale liquidità. Questo sicuramente può e deve avvenire con una più significativa e ampia riduzione della pressione fiscale, ridando fiducia non solo a chi ha un reddito che non consente rischi di esposizione a consumi al di là, come detto, dello strettissimo necessario, ma anche a chi, potendo, è scoraggiato dalle prospettive economiche. Necessario, poi, tornare, a rimettere in moto lo strumento del credito per imprese e famiglie. In genere, la legge di stabilità allo studio è una tappa fondamentale in tal senso, ma i tempi stringono sempre più verso una recessione che non conosce limiti".
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Fonte: Agronotizie