“Le forme di sostegno stabilite per i diversi settori (ortofrutta, prodotti lattiero-caseari) - prosegue De Castro - sono un primo segnale di attenzione nei confronti dell’agroalimentare europeo duramente colpito dall’embargo russo. Per il settore ortofrutticolo, lo stanziamento di 125 milioni di euro - con misure che vanno dal ritiro dal mercato per la distribuzione gratuita al risarcimento per la mancata o anticipata raccolta - non garantisce però una sufficiente e capillare copertura delle produzioni danneggiate. Per questa ragione, la possibilità di compensazioni mirate anticipata durante il Consiglio sarebbe positiva. Nel caso dell'apertura dell'ammasso privato per formaggi e della fissazione anticipata dell'aiuto, il contributo di aiuto fissato potrebbe essere insufficiente e al di sotto delle aspettative degli operatori".
"Il valore dei costi d'immagazzinaggio e degli oneri finanziari sostenuti dai formaggi a lunga stagionatura (e da quelli Dop più in generale) - continua De Castro - impone una riflessione più attenta sui contenuti del regolamento delegato per salvaguardarne la stessa utilità ed evitare ripercussioni negative in termini di concorrenza. La situazione dell’agroalimentare italiano, che dalle prime stime sta già registrando 200 milioni di euro di danni, mostra chiaramente come siano necessarie e urgenti misure aggiuntive che lavorino per tutelare in maniera efficace i produttori e un'azione diplomatica sinergica per instaurare nuove relazioni con paesi importatori e ripristinare i rapporti commerciali preesistenti tra Unione europea e Russia. Il reperimento di risorse al di fuori del bilancio agricolo avanzata oggi in Consiglio - ha concluso De Castro - è una via da percorrere senza indugi per ottenere finalmente risposte efficaci per un settore vitale per l’Europa come quello agroalimentare”.
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