Ammontano a circa 200 milioni di euro i danni al settore agroalimentare italiano arrecati dall'embargo russo alle importazioni dai Paesi dell'Ue. Particolarmente colpito il settore lattiero caseario. Il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina ne ha parlato nel corso dell'audizione in Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, chiedendo alla Commissione europea di impiegare le risorse previste per la gestione delle crisi per aiutare il settore. Il comitato Ue per i mercati agricoli della Commissione ha deciso lo stanziamento di altri 30 milioni, oltre i 60 già allocati, di aiuti europei allo stoccaggio privato di burro, latte scremato in polvere e formaggi. “Il nostro impegno è fare cose utili, funzionali e rapide, poca burocrazia e più rapporto diretto con le imprese colpite”, afferma Martina, che annuncia un Consiglio Ue dei ministri agricoli straordinario per venerdì 5 settembre.

200 milioni di euro di danni al settore agroalimentare, soprattutto lattiero caseario. A rendere note le cifre è il ministro Maurizio Martina, intervenuto in Commissione Agricoltura del Parlamento europeo per esporre le priorità della presidenza italiana del Consiglio dell'Unione europea. Cifre che “non prendono in considerazione l'impatto sui settori secondari e terziari come i rimbalzi di mercato", aggiunge il ministro, il che fa pensare a effetti ancora più gravi. L'embargo russo è totale su carne di manzo, carne suina e avicola, frutta e verdura, latte e formaggi dai Paesi dell'Ue, dagli Usa, ma anche da Australia, Canada e Norvegia.

90 milioni di euro dall'Europa. Proprio ieri la Commissione europea, dopo la sollecitazione dell'Italia, ha deciso lo stanziamento di altri 30 milioni di euro per di aiuti europei allo stoccaggio privato di burro, latte scremato in polvere e formaggi (in aggiunta ai 60 già previsti per il 2015). Si tratta di aiuti concessi in “cofinanziamento” al 50 per cento, il che vuol dire che il restante 50 per cento dovrà essere messo a disposizione dagli Stati membri che ne avranno chiesto l'allocazione. "Siamo arrivati ad un primo set di misure e a un budget di primo livello ma non considero il lavoro finito – ha detto il ministro Martina ieri a Bruxelles -. Ci troviamo di fronte a una crisi internazionale di portata significativa" e "l'auspicio è che si risolva per via diplomatica. Abbiamo dei fondi dedicati in ambito comunitario quindi la Commissione fa bene ad attivarli. Il nostro impegno è fare cose utili, funzionali e rapide, poca burocrazia e più rapporto diretto con le imprese colpite". Questi finanziamenti vanno ad aggiungersi ai 32,7 milioni già decisi da Bruxelles per sostenere i mercati di pesche e nettarine, e ai 125 milioni che vanno per aiutare il settore dell'ortofrutta stagionale facilmente deperibile.

Ministri dell'Agricoltura europea parlano della crisi. È lo stesso ministro Martina a rendere noto l'incontro straordinario fissato per venerdì 5 settembre tra i ministri dell'Agricoltura europei a Bruxelles. Sul tavolo dei ministri sia la richiesta alla Commissione europea di ulteriori stanziamenti che la prospettiva futura di diversificare i mercati di export: "Si tratta di un tema strategico - ha detto Martina - sviluppare l'export europeo su altri mercati, è bene che la prossima Commissione europea si attrezzi per lavorare su questo fronte". L'obiettivo è ambizioso: portare l'export di prodotti agroalimentari dagli attuali 33 a 50 miliardi entro il 2020.

Ciolos: “Le associazioni e i produttori si facciano avanti con progetti di produzione”. Il Commissario Ue all'Agricoltura uscenti, il rumeno Dacian Ciolos, ha ricordato che essendo i fondi Ue in cofinanziamento c'è bisogno da una parte del finanziamento degli Stati membri (nella misura del 50 per cento) e dall'altra di progetti di spesa da parte dei produttori o delle loro organizzazioni. “Gli aiuti decidi oggi al settore si tradurranno in altri 60 milioni a disposizione dei produttori europei colpiti dall'embargo a partire dal 2015”, ha detto il Commissario Ciolos. Dal 2015 perché questi finanziamenti saranno a carico del bilancio Ue dell'anno prossimo in quanto per il settore agricolo il prossimo esercizio finanziario scatta il 16 ottobre 2014.

 
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