“Siamo molto preoccupati che l’impegno profuso in sede comunitaria venga vanificato in sede di attuazione per colpa della burocrazia e di una volontà più o meno espressa di lasciare le cose così come stanno. Mi riferisco in particolare al problema della coerenza e complementarietà tra Ocm e Psr. Nella passata programmazione 2007-2013 le Op e i loro produttori associati sono stati indubbiamente penalizzati dalla demarcazione posta in essere per evitare il rischio del doppio finanziamento: non lo diciamo solo noi ma lo stesso ministero attraverso propri documenti. Questa esperienza è ormai conclusa definitivamente: serve un salto di qualità e per questo non vogliamo che la proposta ministeriale che si basa sulla possibilità di verifica attraverso un sistema informativo, di per sé positiva, in assenza di quest’ultimo, sia condizionata o vanificata per tornare alle precedenti norme di demarcazione che sono da rigettare in toto”.
“Non possiamo più accettare – ha proseguito De Ponti – che in nome dei controlli siano limitate le possibilità di accesso alle risorse comunitarie per i nostri associati. Ogni Op, in base alle sue dimensioni, è sottoposta annualmente a verifiche da parte delle amministrazioni pubbliche che impiegano complessivamente dai 50 ai 180 giorni lavorativi. Noi rimaniamo sempre a disposizione per collaborare ma credo, allo stesso tempo, che abbiamo tutto il diritto di ribellarci contro chi in nome di una presunta impossibilità di fare verifiche ci impedisce di accedere a risorse comunitarie. Piuttosto si organizzino meglio i controlli che già si fanno”.
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Fonte: Unaproa