Attualmente in Italia la produzione primaria è esentata dal pagamento. Se il regolamento fosse passato in questo modo, la legge italiana non avrebbe avuto più valore e gli imprenditori agricoli sarebbero stati tenuti a pagare un’altra tassa”. Così il presidente di Confagricoltura Piacenza, Enrico Chiesa. Una nota dell'Organizzazione agricola spiega che qualche settimana fa l’azione sindacale di Confagricoltura è riuscita ad evitare che nel nuovo regolamento comunitario sui controlli sanitari, quello che andrà a sostituire il reg. Ue 882/04, fosse previsto il nuovo onere. "Ciclicamente si tenta di introdurre un nuovo balzello per addebitare i controlli sanitari alle aziende agricole".

La Commissione Ambiente del Parlamento europeo, infatti, aveva bocciato l’articolo che prevedeva l’esenzione per le piccole e medie imprese dal pagamento dei controlli ufficiali, così come un emendamento che prevedeva l’esenzione per il solo comparto agricolo.  Confagricoltura si è attivata a tutti i livelli scrivendo, congiuntamente con le altre associazioni appartenenti ad Agrinsieme, al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin e al ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, perché intervenissero. Una battaglia che ha ricordato quella del 2010, allora la norma era a valenza nazionale, fortunatamente anche negli esiti.

 L'agricoltura, secondo il rapporto 2013 sui controlli ufficiali del ministero della Salute è la categoria imprenditoriale che ha i maggiori controlli sulla sicurezza alimentare. Ad essi si devono sommare anche quelli effettuati per i pagamenti ambientali, di benessere animale, di tutela del territorio e paesaggio. I dati confermano da anni che l'agricoltura è l'anello della filiera agroalimentare italiana con il minore numero di infrazioni.

Non esiste – prosegue Chiesa - un settore come quello agricolo così tanto controllato e così sicuro. Controlli che le nostre imprese già pagano attraverso le risorse europee destinate al loro sviluppo. A ciò si aggiunga che le imprese agricole sono per la stragrande maggioranza piccole, un'ulteriore tassazione costringerebbe molte delle nostre aziende ad uscire dal già stretto circolo delle aziende competitive. E' evidente – conclude Chiesa - che l'esenzione dal pagamento delle tasse sui controlli ufficiali è una misura necessaria, auspichiamo che anche l’Unione europea tenga ora questa linea, così come è stato fatto in Italia, anche a seguito della nostra azione sindacale".