Pur accogliendo con soddisfazione l’inclusione della barbabietola, in un primo tempo esclusa, tra le colture destinatarie degli aiuti accoppiati,  la filiera bieticolo-saccarifera insieme alle organizzazioni sindacali nazionali, esprime preoccupazione per il plafond complessivo proposto nella bozza in discussione pari a 21 milioni di euro.  È quanto scrivono in una nota Unionzucchero, Cgbi, Fai, Flai e Uila.

Oggi nel 2014 vengono attributi 500 €/Ha su 50.000 ettari; per garantire anche dal 2015 lo stesso aiuto occorerebbero 25 milioni di euro.

Dalle decisioni che saranno prese dipenderà la possibilità di continuare a mantenere una filiera importante per l’economia e l’occupazione del Paese di salvaguardare una produzione nazionale di una commodity strategica come lo zucchero e di confermare la coltura della barbabietola da zucchero nella rotazione di più di 10.000 aziende agricole,  proseguono le organizzazioni.

Il comparto nazionale unito ribadisce la necessità di un aiuto accoppiato alla barbabietola di 30 milioni di euro per almeno 600 €/ha. Tale livello di aiuto è ora ancora più essenziale, dopo la decisione assunta dall'Unione europea di porre fine al regime delle quote zucchero al 30 settembre 2017, i cui effetti sul mercato italiano si stanno già manifestando, con un fortissimo calo dei prezzi di vendita dello zucchero (-30% ) e per fronteggiare l'offensiva dei grandi produttori nord europei, i quali, agendo strumentalmente al ribasso sui prezzi, stanno provando a mettere fuori mercato la nostra produzione.

Le organizzazioni confermiamo la richiesta al ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, e agli assessori regionali di valutare con molta attenzione le conseguenze di una decisione vitale per un comparto che ha già affrontato la difficilissima ristrutturazione seguita alla disastrosa riforma del 2006, e che ha sostenuto direttamente ingenti investimenti per aumentare la competitività sia degli impianti rimasti in produzione che della filiera agricola.