"Un impianto farraginoso e costoso per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi che ad oggi non ha mai visto piena applicabilità - ricorda il numero uno dell'organizzazione agricola -. Confagricoltura ne ha più volte ottenuto la proroga dell’entrata in vigore, sempre evidenziando che non si volevano eludere le norme e che gli imprenditori agricoli sono disponibili e favorevoli ad ogni operazione in grado di tutelare effettivamente l’ambiente. Il Sistri sarebbe dovuto divenire operativo il prossimo 3 marzo, ma siamo fiduciosi nel differimento dei termini attraverso il decreto milleproroghe. Vorremmo, tuttavia, che oltre a una soluzione temporanea del problema contingente questo Paese si desse la possibilità di cambiare approccio. Vorremmo poter ridurre le energie investite solo per scongiurare inutili e dannosi aggravi burocratici così da sdoganare le risorse e la progettualità per un approccio costruttivo”.
La situazione è ancora incerta in vista della scadenza del 3 marzo per l’operatività del Sistri in capo ai produttori iniziali di rifiuti pericolosi e dalla contestuale mancanza di una disciplina Sistri completa sia nella parte relativa alle semplificazioni, che nell’allineamento della normativa e dei relativi strumenti informativi. Confagricoltura ha continuato a promuovere una serie di iniziative, sia nelle sedi parlamentari, con particolare riferimento alla conversione in legge del decreto legge 150/13 (mille proroghe), sia con il ministero dell’Ambiente, con l’obiettivo di evidenziare la necessità di prorogare al 1 gennaio 2015 il termine iniziale di operatività del Sistri per i produttori iniziali di rifiuti pericolosi e prorogare fino al 30 giugno 2015 la sospensione delle sanzioni relative al Sistri. Per Confagricoltura occorre poi ripristinare l’esonero dalla disciplina Sistri per le imprese agricole che producono in modo saltuario e occasionale rifiuti pericolosi in una quantità di 300 kg l’anno; non ultimo, è necessario valorizzare l’attuale sistema di gestione della tracciabilità dei rifiuti per il settore agricolo svolta tramite gli accordi di programma stipulati a livello locale e la gestione tramite i circuiti organizzati di raccolta.
“Come Confagricoltura Piacenza, più volte abbiamo segnalato le forti criticità e le lacune di carattere tecnico e organizzativo del Sistri che ha mostrato conclamata inefficacia, onerosità economica e complessità d'utilizzo. Per questo – conclude Chiesa - ne sosteniamo non solo la proroga, ma l’abrogazione con la riprogettazione di un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti che risponda a criteri di efficienza, trasparenza, economicità e semplicità”.
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Fonte: Confagricoltura Piacenza