Lo ha dichiarato Giorgio Giacomello, presidente di Fedagri Friuli Venezia Giulia nel corso dell’iniziativa seminariale “La nuova Pac: l’impatto sulla gestione aziendale, il problema degli affitti” svoltasi oggi presso i Vivai cooperativi di Rauscedo, una delle realtà cooperative più importanti nel mondo per la produzioni di barbatelle, con 60 milioni di fatturato ed esportazioni verso 34 paesi nel mondo.
All’iniziativa hanno partecipato circa 300 agricoltori, accorsi al seminario per tentare di districarsi in una complicatissima normativa comunitaria che sta mettendo seriamente in difficoltà le aziende agricole, alle prese con la programmazione colturale della prossima campagna e costrette a vivere nell’incertezza di una normativa ancora poco chiara sulla gestione dei sostegni comunitari.
Pier Luigi Romiti, direttore nazionale di Fedagri-Confcooperative, ha spiegato nel corso della sua relazione come la stipula dei contratti di affitto dei terreni, “vitale per poter procedere alla rotazione delle colture, stia procedendo molto a rilento dal momento che i proprietari terrieri sono disorientati dalle nuove regole relative agli aiuti comunitari e preferiscono non concedere i terreni finché non verrà fatta chiarezza”.
“Il blocco degli affitti – ha spiegato Romiti - potrebbe avere ripercussioni gravissime, poiché si tratta di un fenomeno che riguarda milioni di ettari. Il problema è poi aggravato anche da una cattiva disinformazione ad opera di sedicenti esperti che stanno girando per le campagne dicendo ai proprietari che affittando i terreni si perderebbe il sostegno comunitario, cosa che non è assolutamente vera, perché nessuno perderà risorse. Ci sono purtroppo problemi legati alla gestione burocratica dei sostegni, che però possono essere superate con le dovute accortezze".
Presenti all’incontro anche il presidente regionale della Cia Ennio Benedetti, che ha duramente criticato i ritardi della pubblica amministrazione nell'applicazione nazionale delle nuove regole comunitarie. Mentre Piergiovanni Pistoni, presidente della federazione nazionale vitivinicola di Confagricoltura, ha espresso perplessità per la fine del sistema dei diritti di impianto sottolineando anche lui la poca chiarezza delle regole comunitarie.
Le conclusioni sono state affidate all’europarlamentare Giancarlo Scottà che ha sottolineato quanto sia stato determinante l’intervento del Parlamento europeo per l’introduzione di alcuni elementi di semplificazione all’interno della nuova Pac. Scottà ha poi annunciato che nei prossimi mesi si farà carico di “vigilare sull’attività della Commissione europea affinché gli atti delegati necessari a completare il quadro normativo della riforma riescano a chiarire tutti gli attuali elementi di criticità”.
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Fonte: Fedagri - Confcooperative