“La nuova Politica agricola comune è una sfida importante che il nostro Paese non può mancare. Tuttavia, ci sono molte scelte da fare nell’applicazione dei regolamenti per dare risposte agli agricoltori, sia per il primo che il secondo pilastro. Siamo ad un passaggio cruciale”.
Lo ha sostenuto il coordinatore di Agrinsieme  - il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane del settore agroalimentare - Giuseppe Politi nel corso dell’incontro con il commissario Ue all’Agricoltura, Dacian Ciolos, che si è tenuto nella sede della rappresentanza della Commissione europea a Roma al quale hanno partecipato i rappresentanti delle principali organizzazioni agricole. Erano presenti il presidente della Cia e coordinatore di Agrinsieme, Giuseppe Politi; il vicepresidente vicario della Copagri Alessandro Ranaldi; il capo dell'area economica e il responsabile relazioni internazionali della Coldiretti, Pietro Sandali e Maurizio Reale; Nicola Cilento, componente della giunta nazionale di Confagricoltura, e Sandro Mascia, responsabile dell'Ufficio di Bruxelles della Confederazione.

Politi ha messo in evidenza alcuni problemi che richiedono soluzioni adeguate. Il coordinatore di Agrinsieme ha sottolineato l’esigenza di una reale attenzione alla semplificazione, con misure snelle e di facile applicazione, in maniera da non pesare sull’attività delle imprese, troppe volte oberate da un carico insostenibile di burocrazia. “Occorre - ha detto - essere flessibili ed evitare che sia gli Stati membri sia la Commissione con gli atti attutivi, non adottino provvedimenti che vadano a complicare la vita degli agricoltori”.

Per quanto riguarda l’ortofrutta, Politi ha consegnato un documento di proposte elaborato da Agrinsieme per il rafforzamento del settore nell’Ocm e recentemente presentato al Macfrut di Cesena.
Affrontata anche la questione del pacchetto latte. Politi ha condiviso con il commissario Ciolos l’efficacia e l’importanza dei provvedimenti, ma ha posto l’accento sulla necessità per il futuro di prevedere ulteriori “strumenti validi per la gestione delle crisi”.